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Criptovalute e gambling online, perché non riusciranno ad emergere tra le contraddizioni italiane

12 agosto 2019 - 09:17

La situazione delle criptovalute nel mondo del poker e gambling online e le contraddizioni dell'ex Governo. 

Scritto da Cesare Antonini

L’Italia ormai sul gioco d’azzardo (ma come stiamo vedendo in questi giorni di crisi di governo) non riesce più a tenere un comportamento coerente, un approccio serio, una politica corretta e concreta. Anzi, continua a vivere nella contraddizione più pura. L’ennesima è quella sulle criptovalute che, all’estero, sembrano essere la vera frontiera per il gambling online. Addirittura nel poker molte room estere offrono la possibilità di giocare su tavoli fake free, ma questo sembra un’utopia se guardiamo al momento del gioco pubblico di casa nostra. 

Lo è ancora di più se consideriamo il fatto che il governo (ormai ex) gialloverde, specie dalla sponda “grillina”, aveva aperto all’utilizzo delle criptovalute. La linea è chiara: le monete come Bitcoin, Ethereum, Dash, Litecoin o la nuova bomba lanciata da Facebook, sono viste come transazioni eversive in grado di aggirare banche, sistemi istituzionali creditizi europeo e mondiali e quindi dare un colpo ai fantasmi delle lobbies che il Movimento 5 Stelle infila un po’ dappertutto. Vedi anche nel gioco d’azzardo. 

E veniamo quindi al punto: perché il gambling viene visto come pericolo numero uno per la salute dei cittadini (alcol, droga e fumo non vengono mai menzionati in questa strenua battaglia a favore degli italiani), mentre le criptovalute godevano di aperture piuttosto ampie? Strano. Soprattutto se si pensa che dopo una fase di grande successo, in pochi ne parlano più di criptovalute e chi lo fa non sa spesso di cosa parla e , spesso ci investe con il miraggio del guadagno immediato su grafici tutt’altro che idonei per investire con prudenza. 

Emerge sempre di più, infatti, la visione che, chi gioca sulle criptovalute, lo fa in maniera sconsiderata tanto che qualche approfondimento sul web parlava di “scommesse meno sicure di una puntata al casinò”

Anche il problema del riciclaggio e dell’affidabilità di queste monete diventa sempre più importante nella visione degli utenti. Nei Governi il problema era stato già affrontato. E pur non facendo una lotta  diretta e mirata, il tema è stato per ora accantonato. Forse perché la diffusione delle monete digitali è abbastanza complessa e ha subito un bel rallentamento. 

La contraddizione del Movimento 5 Stelle sta nel voler lanciare una moneta che presenta rischi molto più concetti del “demone” del gambling che utilizzano come bandiera elettorale nonostante l’aver accertato che i soldi per le casse dell’erario non consentono un’abolizione totale del settore. 
E il fatto che all’estero ci sia una congiunzione importante tra gambling e criptocurrency è l’ennesima dimostrazione della visione ottusa di certe politiche italiane. 
Detto questo, cosa può succedere nel poker e nel gioco pubblico italiano? Anche senza la crisi di Governo la paralisi normativa e di approccio innovativo e programmatico sul gioco era evidente. Si vive in un clima di terrore. E in questa fase mettere mano a decreti, regolamenti Adm e quant’altro appare davvero folle. Senza contare che il gioco ha ben altre priorità mentre si continua a voler inasprire un divieto di pubblicità che è già totale: non serve aggiungere altro no?

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