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Liquidità condivisa di poker online: col nuovo Governo si riparte daccapo

16 settembre 2019 - 08:03

Liquidità condivisa di poker online? C'è chi ci crede e col nuovo Governo 'giallorosso' si riparte daccapo. 

Scritto da Cesare Antonini

Alcune dichiarazioni del ceo di 888 Holdings. Itai Pazner, sulla liquidità condivisa riaprono la discussione sul possibile ingresso dell’Italia nella pool con Francia, Spagna e Portogallo. “Stiamo cercando di rilanciare il poker in Francia e aggiungere questo mercato alla liquidità condivisa tra Portogallo e Spagna. Pensiamo che ciò avrà un impatto positivo sul poker in generale e sul mercato condiviso in particolare”. E i dati dell’Italia saliti addirittura del 38%, hanno posto l’attenzione dei funzionari aziendali sul nostro mercato che ora attendono che si sblocchi qualcosa a livello normativo. Che Pazner e colleghi sappiano qualcosa che noi non sappiamo? Difficile che ci si sfuggito qualcosa, così come possa essere sfuggito ad altre testate e addetti ai lavori. Ma è possibile che un fronte si riapra visto che alcune room continuano a lavorare in silenzio e sottobraccio per sperare che si apra qualche chance. 

Ovviamente a non aiutare c’è la situazione politica con i continui cambi di governi, ministri e sottosegretari. Se si apre qualche trattativa si deve poi ricominciare daccapo. Anche se, facendo un passo indietro, è quantomeno singolare che un processo quasi automatico e che non necessita di grosse modifiche normative, sia arenato principalmente per imbarazzi politici e per il clima che si respira ormai da anni attorno al gioco. 

Cosa succederà col nuovo governo “giallorosso”? Ci uniamo alla grande confusione dei principali analisti politici delle principali testate giornalistiche italiane: brancoliamo tutti nel buio. I prossimi giorni saranno decisivi per capire come si muoverà Giuseppe Conte con la delega ai giochi. Naturalmente Alessio Villarosa, sponda “gialla”, dovrebbe avere la riconferma che seguirebbe un minimo di continuità rispetto all’esecutivo “gialloverde”. E’ spuntato fuori però il nome di Pier Paolo Baretta e anche lui aveva la delega ai giochi prima dell’avvento del primo Governo Conte. Con tutti e due, però, per il poker online non si è mosso granché. L’immobilismo sembra la parola d’ordine degli ultimi esecutivi ma la speranza è che, in questo clamoroso rimescolamento, esca finalmente qualcosa di positivo. 

C’è chi pensa che questa alleanza sia la “tomba” per il gioco pubblico. Ma, sulla sponda “rossa”, qualche breccia potrebbe aprirsi. Con Baretta si parla e si ragiona. Si parla anche troppo nel senso che ci vorrebbero più fatti. Una delle principali ragioni della crisi del settore è imputabile proprio al non avere stretto il famigerato accordo Stato-Regioni in conferenza unificata. Anni e anni alla ricerca si un deal mai arrivato con il caos normativo che danneggia il settore e ha rivoluzionato le norme e gli orari per gli operatori sul territorio spesso arrivando persino alla chiusura dei locali di gioco. 
Se è vero che Giuseppe Conte vuole cambiare i toni della politica si spera che si possa lavorare e discutere del futuro del Gaming d’Italia. E anche di liquidità di poker online per non far morire quei pochi tavoli ancora aperti.

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