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Governo 'Conte Bis' a caccia di soldi dai giochi: perché non pensare alla liquidità condivisa?

30 settembre 2019 - 14:40

Ancora nessuna proposta specifica e concreta ma per raccogliere più soldi per l'Erario la liquidità condivisa di poker online potrebbe essere una soluzione. 

Scritto da Cesare Antonini

E se il Governo reperisse altre risorse dall’avvio della liquidità condivisa? Le prime notizie che arrivano dal Ministero dell’Economia diretto da Roberto Gualtieri non sono buonissime per il settore dei giochi come analizziamo oggi su Gioconews.it. Tuttavia non si parla ancora specificatamente di aumento di Preu o aliquote varie sui giochi del portfolio Adm. L’idea è quella di lavorare sulle gare ferme da tempo e sulle varie concessioni di slot, bingo e scommesse. Sull’assegnazione delle licenze online si sta già lavorando.

Da qui l’idea: ma perché non riprendere in mano la liquidità condivisa regionale che proprio l’Italia aveva siglato come deal con Francia, Spagna e Portogallo lasciandola poi andare da un giorno all’altro per l’intervento di alcune spinte contrarie e per il clima decisamente negativo che aleggia attorno al gaming ormai da troppi anni. Il lancio è praticamente a costo zero e gli altri Stati hanno dimostrato che tecnicamente è tutto facilissimo e fattibilissimo. L’incremento della raccolta sarebbe significativo per un mercato in stato “comatoso” come quello “punto it”. Anche se gli altri Stati non hanno vissuto momenti memorabili dal punto di vista del traffico. Abbiamo analizzato in settimana il traffico delle room europee tramite l’esempio di PokerStars che è in tutti i paesi e nei due mercati, quello condiviso europeo e quello isolato italiano.

L’Europa meridionale ha avuto successo con la serie Galactic in Spagna, Francia e Portogallo, assegnando € 19.419.783 per 23 giorni di gioco. La serie ha superato il garantito di € 15 milioni e ha anche battuto il montepremi dello scorso anno di € 17.105.960. L’Italia rappresenta poco più di un sesto delle GalactisSeries europee visto che quelle italiane hanno superato il garantito di 3 milioni di euro per raggiungere 3.799.329 di euro.

Ovviamente inserire l’Italia significherebbe ampliare la pool dei players e alimentare l'ecosistema, ma siamo certi che avere tornei con maggiore appeal (che è sinonimo di prize pool più grandi) farebbe crescere la raccolta e quindi avvicinerebbe di nuovo players e altri operatori. Certo, c’è l’inconveniente del divieto di pubblicità, ma siamo consapevoli che un provvedimento del genere farebbe bene a tutti: poker, gioco online, concessionarie ed erario. Per i players sarebbe un’opportunità in più di partecipare a tornei importanti spendendo pochissimo e salvaguardando anche l’aspetto legato alla ludopatia.
Purtroppo tutto questo è nelle nostre analisi e ipotesi e non è ancora comparso in nessuna proposta per la manovra economica del “Conte Bis”.

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