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Dall'Italia la rivoluzione delle tasse sulle vincite di poker live a Las Vegas

04 novembre 2019 - 12:45

La sentenza ottenuta alla Ctp di Milano sulle vincite ai tavoli da poker di Las Vegas può aiutare tantissimi players che volano ogni anno alle Wsop. 

Scritto da Cesare Antonini

Forse la notizia è passata un po' in sordina, forse perché siamo ancora lontani dalle World Series of Poker di Las Vegas. Ma ci preme sottolineare la sentenza ottenuta presso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, dai legali Max Rosa e Sebastiano Cristaldi, in merito alla tassazione sulle vincite al tavolo da poker (ma non solo e non solo sul gioco) a Las Vegas.
Una chiave di volta che può finalmente mandare tanti players a misurarsi nella Sin City con la serenità di non vedersi decurtare sostanziose percentuali di eventuali vincite sia nei casinò Usa che al ritorno in patria. In realtà una specie di divieto di doppia imposizione alle World Series già c'era (si aveva la possibilità di pagare subito o dichiarare nel Paese di appartenenza mentre in altri casinò bisognava pagare due volte comunque) ma il rischio che arrivasse poi una pesante tassazione sul suolo italiano c'era. E questo poker player lombardo aveva ricevuto una pesantissima cartella esattoriale per le vincite conseguite in diversi anni di Wsop. C'è voluto tempo, quello della Giustizia, e spese legali che potrebbero essere rimborsate, ma, alla fine, Cristaldi e Rosa sono riusciti a far passare il principio che l’imposizione diretta nazionale delle vincite al gioco svolto a Las Vegas è incompatibile con il principio di non discriminazione e di doppia imposizione.
Come abbiamo già detto, non si può dire con faciloneria che le tasse sulle vincite a Las Vegas non si pagano come accade per quelle nello Spazio Economico Europeo.

Ma ecco il risultato ottenuto: “La Commissione Tributaria Provinciale di Milano, con la sentenza n. 4457/7/2019 del 24/10/2019, accogliendo il ricorso proposto dal contribuente, ha ritenuto che sia illegittimo tassare le vincite dei giocatori d'azzardo ottenute negli Usa, esentando, nello stesso tempo, dall'imposta sul reddito quelle realizzate in Italia – hanno spiegato i due a Gioconewspoker.it - infatti, la disparità di trattamento che il Fisco italiano vorrebbe riservare alle vincite al gioco svolto all’estero è incompatibile con il divieto di ogni restrizione ai pagamenti internazionali, nonché con i principi di non discriminazione, di neutralità fiscale interna di eguaglianza e di tassazione in base alla capacità contributiva effettiva, di derivazione dal diritto tributario internazionale e costituzionale”.
Avevamo già capito che si sarebbe arrivati a questo punto. I due legali ci avevano prospettato la situazione e gli scenari in base ai principi contabili internazionali e agli accordi di scambio di informazioni con i paesi extra Ue.
L'analisi dei fiscalisti si spinge più a fondo. Quello che ci premeva sottolineare in questo breve ragionamento, è la clamosora operazione portata a termine perché, finora, mancava una sentenza a confermare quello che sapevamo già. Ora c'è ed è un precedente importante. Ma, ribadiamo per l'ennesima volta, bisogna andare ancora cauti con questo tema. Da qui alle prossime World Series potremmo avere maggiore chiarezza, non c'è dubbio.

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