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Due pronunce pericolosissime per il poker tra Parigi e New York

17 febbraio 2020 - 12:38

Due giudici fissano due principi pericolosissimi per il futuro del poker tra Parigi e New York. 

Scritto da Cesare Antonini

Anni e anni passati a spendere parole e compiere azioni per cercare di sdoganare il poker (live e online senza distinzioni) dall’antico retaggio che lo pervade e lo penalizza e dalle limitazioni legislative, per poi continuare a ricevere batoste una dopo l’altra.

Parliamo di due notizie che abbiamo scritto in questi giorni: una è quella del caso dello Winamax Poker Tour e l’ultima quella che trovate nell’apertura di oggi, lunedì 17 febbraio 2020, sulla pronuncia della corte d’appello dello Stato di New York.

Due colpi mortali in due stati ben distanti e differenti con la speranza che non vengano presi a modello da nessun’altra giurisdizione e nessun altro governo.

In effetti se dovesse passare addirittura il concetto che i tornei live non possono essere organizzati dalle poker room online (almeno nei mercati in cui tutto questo è possibile visto che in Italia con il Dl Dignità è teoricamente impossibile) se non come freeroll puri, c’è il rischio che i players vengano privati dell’opportunità di sfruttare promo e vantaggi messi in campo (molto volentieri ovviamente) dalle sale in questione. Un bel danno per Winamax, nel caso specifico. Una decisione piuttosto chiusa, quella della Corte di Cassazione francese, che non può pretendere che un ticket sia totalmente gratuito. Rimangono per fortuna salvi tutti gli altri live ma perché penalizzare aziende legali, seppur online, nell’organizzazione dei tornei dal vivo? La storia sembra ricorrere di Stato in Stato no? Come in Italia che si penalizzano e tar-tassano le aziende legali autorizzate dallo Stato stesso, non comprendendo l’apertura che si fa alle aziende illegali o, comunque, non regolamentate.

L’altra pronuncia, quella della corte d’appello di New York, invece, è radicale e spaventosa. Ok, si riferisce ai Daily Fantasy Sports e i politici che spingono per la regolamentazione del poker online sono ancora confidenti nell’approvazione dei decreti che sono ancora in esame. Tuttavia noi non siamo affatto ottimisti e queste pronunce spaventano. “L’abilità non esclude l’azzardo”, questo il principio che è passato in quel tribunale newyorchese. Una bomba che ha deflagrato con tutta la sua potenza e che, speriamo, non produca effetti domino difficili da contenere dovessero davvero scatenarsi. Era l’argomentazione principe, l’unica in grado di dissuadere giudici e politici ottusi dalle loro politiche proibizionistiche. Se dovesse passare questo principio, tutto da sconfessare e sbugiardare ovviamente, si metterebbe davvero male per il gioco online.

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