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Perché il coronavirus è il peggior male che potesse capitare al poker live

09 marzo 2020 - 11:25

Tutti gli eventi e le organizzazioni in crisi: perché il coronavirus è il peggior male che potesse capitare al poker live.

Scritto da Cesare Antonini

L'abbiamo sempre detto ma stavolta vogliamo ribadirlo con forza cambiando leggermente i termini del concetto: è vero che il poker non è il primo problema che può venirvi in mente se parliamo di coronavirus, non è pane, ok; tuttavia con il fermo di tutti i tornei di poker live dall'Italia all'Europa fino ad arrivare all'Asia e ad altri paesi col terrore che la situazione tracolli fino alle World Series of Poker di Las Vegas, il settore sta già accusando il colpo e se non si riprende subito alcune organizzazioni potrebbero subire danni pesantissimi e i lavoratori già hanno saltato tanti eventi perdendo soldi che gli servono per vivere. Al pari di ogni altro settore lavorativo e al pari di ogni altri lavoratore, anche il poker live è in gravissima grisi. Anzi, sta vivendo la vera "crisi" visto che i tornei di poker live hanno subìto il danno maggiore dal Covid-19: se la prima indicazione è di non incontrarsi e di stare a distanza minima di un metro pensate ad una sala da poker affollata durante un torneo di successo e non c'è bisogno di aggiungere altro. Scacco matto. Non poteva esistere cosa peggiore. 

Da fare i complimenti a tutti gli organizzatori per aver tutelato la salute dei giocatori annullando eventi fino a metà maggio.
Arriva un po' in ritardo la decisione di IPO Nova Gorica ma, sempre per il discorso che stiamo portando avanti, non è facile spesso fare alcune scelte che, da casa e dall'esterno, possono sembrare ovvie. Non scendiamo nei particolari ma come Gioconewspoker abbiamo contribuito ad alcuni contenuti per la promozione dell'evento di cui avremmo curato la parte della cronaca, soprattutto scritta, e ci teniamo a dire agli amici players una cosa: nessuno si è mai sognato di prendere in giro e ingannare i players portando avanti la promozione in maniera irresponsabile.

Anzi, c'è stata una grande prova di maturità da parte di chi ha provato a trovare una soluzione fino alla fine. Era evidente che il torneo si sarebbe fermato, era evidente e inevitabile. Un po' di ritardo all'inizio e tutta una serie di problematiche hanno fatto slittare troppo in avanti la data del rinvio. Ma, ripetiamo, nessuno avrebbe messo a repentaglio la salute dei giocatori. Peccato perché il torneo era in crescita e il Covid maledetto ha impedito a tantissimi players di raggiungere Nova Gorica e giocare un evento attesissimo.
Detto questo la crisi è aperta per tutti. Si gioca al King's Resort di Rozvadov, il Perla Resort è aperto ma senza tornei ovviamente, il Wpt Barcellona si gioca ma senza garantito (in palio c'erano di partenza 5 milioni di euro!) ma il resto è tutto fermo. Fermi ancora i club di poker a livello territoriale. Si può giocare online ma speriamo che torni tutto alla normalità. Solo che lo diciamo già da due settimane e la situazione invece di migliorare, peggiora. Solidarietà a tutti gli stakeholders del poker live.

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