skin

Le poker room 'punto it' non buttino via il lavoro di questi mesi, per le scommesse sarà battaglia

11 maggio 2020 - 15:12

Il poker online è il prodotto ideale per intrattenere i players, offrire un gioco sano e i nuovi field vanno fidelizzati. 

Scritto da Cesare Antonini

Il poker è l’unico gioco che ha permesso di fare beneficenza in periodo di crisi. E’ il verticale che è migliorato più di tutti in quarantena e, a detta dei principali operatori nazionali e internazionali, è anche il gioco più utilizzato dai players per intrattenersi per maggior tempo a fronte di un investimento di denaro limitato proprio rispetto alle ore giocate. Ma queste cose le abbiamo sempre sapute. Semmai le avevamo perse. Ok, i margini e i volumi non possono sostituire i soldi delle scommesse sportive online e del gioco fisico. Tuttavia tanti concessionari si ricorderanno questi mesi del poker e di quei soldi in arrivo alla filiera e all’erario che c’hanno consentito di continuare a ricevere qualcosa nelle casse ma, soprattutto, di intrattenerci in pieno lockdown.

In generale gli operatori dicono sia cambiata la modalità di spesa proprio prediligendo giochi di carte anche classici, Skill games e social game dove il contatto e l’interazione hanno una componente importante alla base delle loro strutture di gioco. Vedi Bingo e poker, sempre lui.

Mentre il Governo continua a voler aumentare le tasse attingendo stavolta ai giochi di scommesse in maniera miope, scellerata e senza un senso provocando il collasso del settore e la spinta definitiva verso i book illegali.

Come al solito l’azione sembra orientata a fare cassa senza ragionare su quello che, senza aumentare toutcourt le tasse, si potrebbe ottenere ottimizzando un settore che dopo 14 anni era ormai arrivato a competere quasi al 100% con gli operatori dot com che imperversano anche sul nostro territorio nazionale.

Una battaglia che su Gioconewspoker.it non possiamo ignorare visto che tutti gli operatori che offrono poker riceveranno un danno da questa tassazione totalmente insensata.

Tornando al verticale oggetto di questo editoriale beh, non nutriamo grosse speranze nel Governo e, purtroppo nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che opera su indicazione dello stesso Esecutivo. Servirebbe adesso pushare sulla liquidità europea con Francia, Spagna e Portogallo, sarebbe una mossa intelligentissima. Lo diciamo da tempo che sarebbe un modo acuto e sano per ampliare il business e di conseguenza offrire un gioco migliore ai players con tornei maggiormente munifici a costi d’iscrizione bassissimi e ricavare anche maggiori quote per l’Erario. Ma i Governi che si succedono non sanno agire in maniera strutturale utilizzando solo la pressione fiscale in costante aumento consolandosi che tanto gli italiani continueranno sempre a pagare. Quando sarà del 90-99% cosa faremo non si sa.

Per questo l’appello va agli operatori e i concessionari e anche ai giocatori: è il momento di fare fronte comune e di offrire un prodotto attento a fidelizzare i players che si sono riavvicinati e coltivare i field per ritrovarsi tra le mani un futuro più stabile quando la vita riprenderà normalmente (speriamo) e la frequenza ai tavoli scenderà sensibilmente.
I tanti players che si erano allontanati costretti ad emigrare per fare il loro lavoro si sono riavvicinati perché il prodotto era attrattivo per presenze e prize pool. Ma lo Stato questo non lo capisce. Il gioco è l’uomo nero che spaventava i politici da bambini e in questa battaglia siamo soli. Per cui, pronti alla guerra.

Articoli correlati