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Il poker live al sicuro dopo il lockdown? Club ok e ora si attendono i grandi eventi

15 giugno 2020 - 08:42

Il poker live dopo il lockdown non fa male e i contagi sembrano non essere aumentati, ora si attendono i grossi eventi. 

Scritto da Cesare Antonini

Il poker live non fa male e vede passare quei giorni, quelle settimane che possono farci dire che il Covid-19 non si è propagato come in tanti temevano tra i tavoli cash e mtt. E l’altro bel segnale viene da Rozvadov dove, come scriviamo sempre oggi, il garantito raddoppia dopo pochi giorni dalla presentazione dell’evento che lascia ben sperare per la ripresa.

Pensiamo positivo, quindi? Una premessa va fatta. Sembra essere andato tutto bene anche nei club d’Italia che hanno riaperto e che hanno preso tutte le precauzioni possibili e facendo tutto da soli. Come, da soli, avevano chiuso e si erano messi in lockdown. Ovviamente non abbiamo dati certi perché il settore rimane sempre “fantasma”. Non esiste nessuna authority o federazione che possa monitorare i club. Ma, qualcosa, sarebbe dovuto accadere e, al contrario, non sembra che la pandemia si sia scatenata di nuovo facendo salire i contagi. In Lombardia purtroppo i positivi viaggiano sempre a tre cifre e le vittime a due. Nulla, però, può essere direttamente collegato al poker live. Figuriamoci alle sale da gioco che aprono oggi e che offrono standard di sicurezza ancora più stringenti.

Non ci pentiamo, comunque, di tutto quello che abbiamo scritto e della prudenza che dovevamo adottare. Per forza.

Ora si può guardare con maggiore fiducia al futuro prossimo anche se, King’s ed Euro Rounders a parte, non si vedono molte date in calendario.

L’Ept forse si concentrerà su Praga sempre al King’s della capitale ceca ma non c’è ancora l’ufficialità. Il focus è sulle Wsop online e il Wpt su partypoker, eventi che sono già andati bene e che aspettano grossi numeri.

Le tappe sulla riapertura le stiamo bruciando ma gli organizzatori non possono giocare con numeri a sei cifre. Per questo crediamo e speriamo che a fine 2020, a patto che la famigerata ricaduta del virus non appaia, si possa tornare ad un calendario di eventi di un certo livello.

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