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Il poker dà una lezione magistrale a Trump senza mascherina e distanziamento in Nevada

14 settembre 2020 - 10:45

Donald Trump e lo scivolone del suo direttore della comunicazione col poker e i casinò del Nevada, luoghi sicurissimi per giocare. 

Scritto da Cesare Antonini

Abbiamo sempre contestato su queste pagine il populismo, la propaganda spicciola ma soprattutto abbiamo puntualmente smentito alcune posizioni basate sull’ignoranza intesa proprio come non conoscenza delle cose. Quello che ha combinato Donald Trump nel Nevada è solo l’ennesima dimostrazione di quanto sia sbagliata una certa politica sfrontata, sovranità, improvvisata, e di quanti danni si possano causare solo con atteggiamenti e solo con le parole.

Ma cosa c’entra il gioco e il poker? A tirarlo in ballo è il direttore della comunicazione della campagna elettorale di Trump, Tim Murtaugh. E si sa quanto questi “politici” siano per il 70% pilotati da social media manager ed esperti di scenari sociopolitici. Ebbene per affrontare quella patata bollente per Donald che è il Covid-19, la scelta nella tappa del tour elettorale nel Nevada è di non rispettare il distanziamento sociale e l’obbligo di indossare la mascherina. Tutto fregandosene delle leggi dello Stato di Las Vegas e delle raccomandazioni della comunità scientifica.

E lo scivolone di Murtaugh è quando, in un passaggio, ha detto ai giornalisti che se gli americani possono partecipare alle manifestazioni di piazza, ''giocare d'azzardo in un casinò o dare alle fiamme piccole imprese durante le proteste'', possono anche ascoltare il presidente.

Eh no caro Tim. Sappiamo che non ci leggerai mai ma chi ci onorerà dei pochi minuti impegnati per questo editoriale almeno saprà che giocare in una casa da gioco del Nevada, ma in generale negli Usa, significa rispettare le leggi e le indicazioni dei virologi per contenere il coronavirus. Obbligo di mascherina, separatori in plexiglass, sanificazione degli ambienti di gioco, controllo della temperatura all’ingresso, insomma, tutto quello che questi mesi abbiamo imparato a recitare come una litania. Addirittura le ultime evoluzioni vedevano alcune poker room adottare anche i divisori in plastica per consentire ai tavoli di passare da 5 a 8 players.

E non è arrivata neanche una news di contagi o focolai in casino o poker room. E, anzi, lo stesso governatore del Nevada, entrando anche in conflitto con la sindaca di Las Vegas, ha inserito anche la mascherina obbligatoria qualche settimana fa e si è sempre adoperato per la costruzione di solide linee guida e per farle anche rispettare pedissequamente.

Uno scivolone bello e buono, caro Tim. Ma, capita, ormai troppo spesso, di sbagliare totalmente esempio per surrogare tesi che non hanno fondamenta. La toppa diventa peggio del buco. Anzi, politici e social manager si scavano la fossa e continuano a contraddirsi e a perdere credibilità. E per fortuna che questi atteggiamenti pagano qualche “conto” alla cassa.

La migliore risposta è stata l’ingente presenza nell’incontro elettorale in uno stabilimento di Henderson, una piccola contea attaccata a Las Vegas. C’erano una 50ina di supporters di Trump e quasi tutti senza mascherina.
E c’è anche dell’altro: Kathleen Richards, portavoce della città di Henderson, ha detto alla Cnn che l'evento ha violato le norme in vigore nel Nevada per contrastare la pandemia e che potrebbe essere revocata la licenza al proprietario dello stabilimento, sostenitore di Trump, dove si è svolta la riunione. Poco prima dell'evento elettorale il governatore democratico del Nevada, aveva detto che Trump stava prendendo "azioni sconsiderate ed egoistiche che stanno mettendo in pericolo innumerevoli vite".

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