skin

Pokerino o Home game, giocate tranquillamente ma senza mettere sul piatto buy in da One Drop!

28 settembre 2020 - 11:29

Home games o pokerino tra amici, ecco perché non bisogna avere paura nel giocarlo mantenendo le giuste precauzioni. 

Scritto da Cesare Antonini

Ora ci manca solo che ci vengano a prendere dentro casa e che vietino il pokerino tra amici. Ma spazziamo subito il campo da questa ipotesi che, per fortuna, non è nei piani di nessuno, né del Governo, né delle forze dell'ordine.
Alcuni articoli comparsi sugli alert di Google e in giro per il web, fanno il punto sulla legalità dei cosiddetti home games.
Parlare di "legge per tutti" è quanto meno fuorviante se questa operazione si fa totalmente fuori contesto. Non staremo qui ad elencare tutte le giuste citazioni di fattispecie e articoli. E il messaggio che vuole far passare questa sorta di "tutorial" è anche corretto: "Quante volte ti sei trovato a casa di amici per fare una partita a poker oppure a scala quaranta? E quante volte, per rendere il gioco più eccitante, avete deciso di puntare soldi veri? Ebbene, questa condotta, apparentemente normale e innocua, potrebbe costituire un illecito, perfino un reato, soprattutto se il gioco si svolge in determinati luoghi".
Poi la domanda: giocare soldi a carte in casa con gli amici è reato? Ma certo che sì. Il problema è che non possiamo terrorizzare anche gli amici che, settimanalmente, si ritrovano per giocarsi 10-20-50 ma anche 100 euro. Stoppiamo subito il percorso tortuoso che l'articolista vuole intraprendere: "per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto verificare cosa dice la legge a proposito dei giochi con vincite in danaro".
Poi, parlando solo esclusivamente di poker ci permettiamo di annotare che è l'esatto contrario quando si asserisce che "giocare soldi a carte comporta quasi sempre praticare un gioco d’azzardo, cioè un’attività lasciata all’aleatorietà, cioè al rischio". Ok, la Cassazione non reputa truffa neanche il banchetto del gioco delle tre carte, ma il poker, giocato nei consueti canoni e come disciplina, non è "lasciato all'aleatorietà e al rischio".
E, non a caso, "non c’è una norma che faccia divieto di giocare soldi a carte in casa con gli amici. In pratica, si può fare una partita a tressette, a poker o a briscola a casa di amici e compagni, anche puntando dei soldi".
Non è sbagliata neanche l'argomentazione per la quale "il problema che si pone per tutti i giochi con vincite in denaro è di tipo fiscale: questi tipi di introiti, infatti, vanno dichiarati all’Agenzia delle Entrate, esattamente come qualsiasi altro guadagno. In pratica, deve essere il contribuente a dichiarare la vincita, pena l’evasione fiscale".

Veramente dobbiamo dichiarare il pokerino tra amici al Fisco? Dovremmo essere concordi con l'articolo in questione ma è ovviamente improponibile seguire le norme e, pur correndo il rischio di favorire l'evasione fiscale, diremmo: giocate e passate una serata serena e tranquilla!

Forse l'articolista doveva affrontare il clamoroso vuoto normativo e la presenza di tanti precedenti giudiziali che consentono di giocare il poker live seppur sempre "sull'orlo della cucitura". O borderline che dir si voglia.
L'importante, cari amici, è non far diventare gli home games una bisca e quindi un'attività regolare. Soprattutto, la storia di Molly Bloom, la poker princess delle partite private tra Hollywood, Los Angeles, Las Vegas e New York, insegna che basta non prendere rake per non configurare un gioco d'azzardo. Nelle proprie mura, insomma, facciamo quel che ci pare e piace, ovviamente senza giocarci la casa stessa o buy in da super high roller.

Articoli correlati