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Poker online e criptovalute, in Italia accadrà mai? Ecco perché non sarà affatto semplice

10 maggio 2021 - 16:39

Le criptovalute sbarcheranno mai nell'igaming e nel poker online di casa nostra? Ecco perché la questione non è affatto semplice. 

Scritto da Cesare Antonini

Arriveranno mai le criptovalute nel poker online e, in generale, nell’igaming di casa nostra? In queste settimane abbiamo visto accordi di qualsiasi tipo. L’ultimo è Crypto.com che si è sposato al calcio italiano ma in generale da PayPal a Skrill a tantissime scelte di grossi gruppi di utilizzare criptovalute e blockchain, come JP Morgan (quelli della Super Lega), hanno lanciato questa nuova moneta nell’economia mondiale.

Quello che è accaduto qualche giorno fa ci lascia pensare, in Italia, come al solito non si deciderà e probabilmente si farà la lotta alle cripto. Non tanto perché il presidente del Consiglio è Mario Draghi che in una vecchia intervista non vedeva necessaria una regolamentazione delle monete digitali, almeno quando era presidente della Bce, ma perché il Movimento 5 Stelle ha effettuato l’ennesima inversione a “U” proprio sulle criptovalute. Un intervento di due parlamentari ha detto tutto e il contrario di tutto e questo ci preoccupa altamente perché una delle poche battaglie giuste del Movimento era proprio quella dell’introduzione della blockchain e delle monete digitali o, quantomeno, un loro utilizzo possibile.

Sapendo la posizione ideologica che i 5Stelle hanno sul gioco pubblico (ricordiamo che è legale e funge da baluardo a quello illegale!) ora le cose sembrano complicarsi ulteriormente. Mentre all’estero è possibile pagare con qualsiasi strumento di pagamento, in Italia introduciamo il cash back per favorire le transazioni digitali ma il passo verso la digitalizzazione è proprio il Bitcoincon le monete minori.

La questione non è semplice. Per il gioco italiano bisognerebbe far passare tutte le transazioni da Sogei comunque e dividere l’aspetto dei pagamenti con le room tramite Bitcoin. Ovviamente le cripto sono tracciatissime e la blockchain è una tecnologia molto più evoluta ma sfugge ai governi e alle istituzioni bancarie mondiali. Non a caso le room principali che utilizzano le cripto sono dot com.

A Malta, però, la room di Phil Ivey ha preso una licenza e sarà la prima sala che utilizza le cripto. Segno che a livello europeo qualcosa può cambiare.
Se dovesse rimanere certa politica dopo l’ennesima piroetta dei 5Stelle se facciamo “1+1” con le convenzioni proibizionistiche e ideologiche che hanno sul gioco pubblico possiamo già mettere la parola fine alla storia che ci piaceva raccontare. A meno che non ci sia l’ennesima inversione di rotta. E la politica, di questo, non ci stupisce più.

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