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I paradossi dei social, in Argentina accordo per vietare i siti illegali, in Italia penalizzato il gioco legale

08 novembre 2021 - 17:10

I paradossi dei social, in Argentina accordo con Facebook e Instagram per vietare i siti illegali, in Italia penalizzato il gioco legale.

Scritto da Cesare Antonini
I paradossi dei social, in Argentina accordo per vietare i siti illegali, in Italia penalizzato il gioco legale

Dopo aver stabilito un accordo di collaborazione con Facebook e Instagram, l'Associazione delle Lotterie e dei Casinò di Stato dell'Argentina (ALEA) ha realizzato la sua prima serie di blocchi di profili che promuovono il gioco d'azzardo illegale.

La prima denuncia è arrivata dal Neuquén Provincial Gaming Institute (IJAN), che ha presentato la documentazione di supporto il 1 novembre.

In accordo con i termini dell'accordo con le piattaforme social, è divenuto immediatamente operativo il blocco dei profili che gestivano piattaforme di gioco d'azzardo online non autorizzate.

Le autorità argentine hanno promosso lo sviluppo di un ecosistema di gioco online, attraverso azioni come questa o l'istituzione della zona speciale ".bet.ar" per identificare i siti autorizzati.

ALEA ha evidenziato questa azione, che riflette gli strumenti messi in atto nella lotta al gioco d'azzardo illegale per difendere i giocatori d'azzardo e la cattura delle risorse del settore per le casse dello Stato.

Detto questo in Italia l’operazione social è stata meravigliosa da parte del decreto Dignità. O meglio, come Facebook e altri canali hanno interpretato la norma: i canali di Mark Zuckerberg hanno bloccato tutte le società di gioco online totalmente legali e che in questi anni avevano pagato sontuose campagne di promozione social, lasciando totalmente libere le pagine delle poker room senza licenze e lasciando totalmente liberi profili personali, gruppi e pagine di affiliare e promuovere room cinesi, app senza la pur minima tutela e altri siti che sono proliferati specie in tempo di pandemia. I limiti del decreto Dignità li abbiamo evidenziati spesso ma se c’è un divieto che almeno il gioco venga vietato tutto e non totalmente a caso e penalizzando chi investe e lavora per proteggere il player ed essere in linea con le giurisdizioni in cui operano.

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