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Liquidità condivisa poker online, la lezione di Austria e Finlandia: muoviamoci!

27 dicembre 2016 - 12:36

La liquidità internazionale di poker condivisa sarà la vera sfida del 2017 ma Austria e Finlandia hanno già dimostrato che siamo in super ritardo. 

Scritto da Cesare Antonini

E' ora di pensare al 2017. Non a cosa faremo a Capodanno, ma a come sarà il settore del poker nei prossimi 365 giorni.
Poker live, liquidità internazionale, grandi eventi, Wsop e chissà quale sorpresa ci riserverà il nuovo anno.
Il tema caldo è quello della 'pooling' liquidity. I regolatori hanno ribadito in un paio di occasioni ufficiali che intorno alla metà del 2017 si potrebbero iniziare a condividere le prime partite di poker online tra Italia, Francia, Portogallo, Spagna e forse anche Uk. Nei giorni scorsi addirittura sulla piattaforma di iPoker Playtech è stata ufficializzata la prima condivisione di poker online tra due mercati regolati, la prima rete condivisa ufficiale e accettata da una convenzione tra due paesi. Austria e Finlandia in pratica già stanno facendo quello che i Paesi membri Ue citati prima stanno inseguendo già da diversi anni e che, solo nel 2016, sono riusciti ad accelerare nelle loro agende di lavoro.


E quello che qualche esperto c'aveva detto era verissimo: non serviva, come ha fatto la Francia, un passaggio in Europa per i 3 mesi canonici di stand still e annunci pomposi, andava fatto e basta. Non a caso gli altri Paesi dovrebbero non andare in Commissione.

Ok, passi qualche spot politico in Europa, ma le soluzioni già ci sono. Basta adottarle. E' ovviamente più facile condividere liquidità di due Paesi non grandissimi come Finlandia e Austria e per giunta solo su una piattaforma e partendo quasi da zero, ma il modello c'è e vedremo se e come funzionerà. Un progetto 'pilota' partito così, da solo, senza che nessuno l'avesse progettato ma arrivato provvidenzialmente nei tempi e nei modi giusti.
Di cosa si tratta abbiamo già parlato. Ora non resta che attendere gli sviluppi nostrani.
Il 2016 si chiuso senza particolari modifiche legislative nel nostro Paese e quindi si può ripartire dal primo gennaio 2017, con i lavori alla liquidità condivisa. Non ci sono complicazioni o restrizioni. I players c'hanno fatto la bocca questo è chiaro. E i dati del poker online sono in calo continuo a parte alcuni tornei che continuano a macinare i soliti numeri e alcune piattaforme in ripresa.
Diciamolo, il caso dell'Austria e della Finlandia c'ha un po' fatto sorridere e riflettere. Prima è nato il poker online e tutti giocavano sul dot com. Poi hanno capito che gli Stati potevano farci i soldi e sono state tirate su delle barriere tra i confini statali per un fenomeno e per dei giochi che devono per forza assecondare la natura libera di internet. Adesso che le 'pool' nazionali si asciugano si cercano altri pesci per ripopolare i nostri 'acquari', rivoluzionare gli ecosistemi. E mentre nelle stanze dei bottoni si discutono soluzioni da anni, capita che due nazioni piccoline bypassino i modelli attuali rappresentando una specie di 'sveglia' ai nostri 'complicati' regolatori. Ovviamente era troppo difficile creare dei mercati nazionali a liquidità aperta sin dalla nascita dei framerwork dei Paesi regolati giusto? E vabbé. Almeno sbrighiamoci a rimetterci in corsa con un prodotto competitivo per i players e per chi ci fa business.

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