“In conformità con le regole promulgate dai Centers for Disease Control, (il Rio, Ndr) si riserva il diritto di rimuovere qualsiasi partecipante da qualsiasi evento World Series Of Poker in qualsiasi momento prima o durante l'evento Wsop, completamente e assolutamente a sua esclusiva discrezione, per qualsiasi salute ragione o sicurezza, incluso ma non limitato al fatto che sia stato determinato da Rio e dai suoi criteri che il giocatore è risultato positivo al test Covid-19 o è stato nelle immediate vicinanze (entro 2 metri per 15 minuti accumulati) con una persona che ha testato positivo per Covid-19”. Sì, avete capito bene, se un poker player dovesse risultare positivo al Sars Cov2 o dovesse entrare in contatto con un soggetto infettato, perderà il seat, il buy in e dovrà allontanarsi dall’evento. Poche novità, in verità. E’ successo già al final table giocato dal vivo a fine 2020 al King’s Resort di Rozvadov quando Upeshka De Silva, tra l’altro uno dei favoriti per la vittoria finale del torneo, dovette rinunciare al gioco proprio per un test risultato positivo alla vigilia del torneo. In questo caso il player era già con un bel premio in tasca ma quale danno può aver subito in Icm con un tavolo tutto da giocare davanti sé? E pensate di chiudere chip leader al Day2 con la bolla dei premi vicina allo scoppio: in caso di contagio rischiate di non essere neanche risarciti del buy in oltre al fatto di non potersi giocare i premi.
La sicurezza prima di tutto, quindi. E ci sta. Ma queste regole scoraggeranno molti players visto che, anche col green pass e il ciclo vaccinale esaurito, nessuno può sentirsi al sicuro con questo strano virus. Ma non si può rischiare di lasciare un positivo in sale da migliaia di entries, questo è altrettanto lampante.
Lo shuffle up and deal è previsto per il 30 settembre e non sono ancora noti i cambiamenti che la pandemia richiederà, ma c'è da aspettarsi un protocollo, eventualmente test e forse anche l'obbligo di vaccinazione e quindi di un green pass per entrare nelle aree di gioco. Intanto, però, un fatto sembra chiaro: pieni poteri all’organizzazione che può prendere qualsiasi decisione in nome della sacrosanta tutela della salute. In questi tempi meglio non dare spazio a teorie assurde e attenersi al principio della massima cautela e prudenza. Ma andiamola a vedere la regola che sta facendo tanto discutere così continua a far parlare tanto di sé un evento di questo tipo organizzato ancora in piena pandemia:
WSOP Regola 115. In conformità con le regole promulgate dai Centers for Disease Control, [Rio] si riserva il diritto di rimuovere qualsiasi partecipante da qualsiasi evento WSOP in qualsiasi momento prima o durante l'evento WSOP, completamente e assolutamente a sua esclusiva discrezione, per qualsiasi salute ragione o sicurezza, incluso ma non limitato al fatto che sia stato determinato da Rio e dai suoi criteri che il giocatore è risultato positivo al test COVID-19 o è stato nelle immediate vicinanze (entro 2 metri per 15 minuti accumulati) con una persona che ha testato positivo per COVID-19, se il giocatore rifiuta qualsiasi test di salute e sicurezza richiesto da [Rio] per partecipare a un evento WSOP. Se un giocatore viene rimosso da un evento WSOP a causa di questo paragrafo, e per nessun altro motivo, non avrà diritto ad alcun compenso o rimborso di alcun tipo diverso da quello già assegnato prima del momento del ritiro dall'evento. […] Nella situazione in cui uno o più giocatori sono squalificati a causa di questo paragrafo, Rio ha il diritto, completamente e assolutamente a sua discrezione, di determinare come procedere con qualsiasi evento WSOP, all'interno del programma, posticipando o riprogrammando le WSOP evento o parte dell'evento WSOP, per una data successiva.