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Fisco 'matato', poker player salvato?

12 maggio 2018 - 09:18

Le tasse in Spagna con il poker live hanno passato il segno, ma è arrivata la sentenza che, forse, può scardinare tutto e salvare letteralmente tanti onesti giocatori.

Scritto da Cesare Antonini

Una schiarita importantissima, a quanto pare, nella situazione drammatica dei pokeristi online in Spagna che in questi anni se la sono vista con un fisco tremendo e decisamente più spietato della nostra Agenzia delle Entrate che, in confronto con l'operazione All In, sembra, oggi, una multa per divieto di sosta. Abbiamo raccontato quotidianamente su Gioconewspoker.it le vicende dei rounders live Dragan Kostelic e Jesus Cortes e quella, più recente, di un gran maestro di scacchi, Francisco Pons, perseguitato dal fisco spagnolo anche se aveva praticamente solo perso a poker online.
Bene, verso la fine di marzo, il tribunale superiore di Castilla La Mancha ha ammesso un ricorso contro l'Hacienda, il Tesoro spagnolo, di uno scommettitore sportivo che era nella stessa situazione di Pons, ancora in attesa di capire il suo destino dopo la richiesta di mezzo milione di euro di tasse anche se il "chessmaster" aveva perso tutto quel poco che aveva puntato sui tavoli di poker online. La sentenza in questione potrebbe finalmente risolvere le questioni appese di centinaia di giocatori online che Hacienda ha tirato in mezzo in un'operazione in cui rivendicano tasse e sanzioni. Lo scommettitore online aveva subito embarghi e altre misure sui conti personali come strumenti coercitivi per liquidare un presunto debito generato col Tesoro nella sua attività di gioco su Betfair nel 2009. Cifre che si aggirano su richieste di liquidazione per oltre 58mila euro e una sanzione di 35mila euro anche se le perdite nette di quel periodo erano accertabili in 42.482 euro. L'errore del Tesoro prosegue: non è stato chiesto l'importo a fine sessione o alla chiusura del conto, no. Il fisco ha invece considerato il continuo sviluppo delle attività di gioco falsando totalmente la relazione tra vincite e perdite che è cruciale nella posizione fiscale di un giocare.

Ogni scommessa vincente rappresenta quindi un reddito imponibile.  Anche in questo caso l'inghippo sta nelle leggi fiscali che precedevano il 2011 e che non ammettevano la compensazione delle perdite. Le ispezioni nell'ambito delle attività di gioco stabilito su basi imponibili sballate e terribilmente gonfiate ha portato a cartelle esattoriali da record e sproporzionate. Poi è stato riammesso il risarcimento delle perdite nel 2012 ma ancora un volta dal ministero hanno rifiutato di applicare la retroattività a questa situazione. I fascicoli dell'Hacienda sono andati avanti trascinando in tribunale centinaia di persone colpite da questo tipo di casi.

Nel poker online, questo problema ha penalizzato molti giocatori allontanandoli dal settore. E i problemi legati alla normativa fiscale del gioco hanno costretto all'abbandono del Campionato Europeo il miglior giocatore di scacchi spagnolo, gran maestro Paco Vallejo Pons. E il campione ha commentato tirando un sospiro di sollievo: "Dato che ho condiviso momenti difficili, è giunto il momento di condividere una notizia molto promettente. Ieri sera ho ricevuto notizie che il Tscm ha sentenziato contro il Tesoro in tutto questo casino, si vede la luce alla fine del tunnel". 
La frase equivale ad aggiungere un'arma nucleare all'arsenale delle difese legali di chi ne è colpito. La giurisprudenza si avvarrà della sentenza in processi simili. Il tribunale, dopo aver esaminato l'appello, ha proceduto all'emanazione di una sentenza, che illustra in dettaglio la base giuridica su cui ha adottato la decisione di annullare sia la liquidazione sia la sanzione fiscale che erano state imposte alla parte interessata. Il paragrafo chiave è il seguente. "... considerando che, come ha affermato dalla legge 16/2012, ciò che il legislatore ha fatto nel modificare la norma è quello di "chiarire" il regime fiscale del resto dei giochi, concludiamo che questo trattamento fiscale è mantenuto dalla Direzione Generale di imposte a partire dal 1 ° gennaio 2012 era applicabile anche alle plusvalenze e alle minusvalenze ottenute nel gioco negli anni precedenti al 2012". Insomma il Tesoro non può applicare criteri diversi per il controllo della stessa attività coperta da un termine arbitrario, come si è preteso di fare così lontano. E la retroattività è stata applicata salvando anche chi aveva contravvenuto la legge prima del 2012. È davvero questa la svolta per il poker online spagnolo? Sembra proprio di sì.

SOTTO SCACCO IL CAMPIONE DI SCACCHI - Francisco Vallejo Pons. il gran maestro di scacchi appassionato di poker ha abbandonato l'European Individual Championship di Batumi in Georgia dopo il quinto round. Strano per lui visto che è uno dei migliori del mondo e si era qualificato anche per la 2019 Fide World Cup. Tutta colpa del fisco spagnolo: "Correva l'anno 2011 e a quell'epoca giocavo a poker online, per divertimento, non sono un giocatore d'azzardo. Ho perso tutto, poche migliaia di euro e ho smesso di giocare, poi mi sono fermato. Nel 2016 ho ricevuto una lettera dall'autorità fiscale spagnola che richiedeva più di 6 cifre in tasse! Più di mezzo milione di euro perché ho giocato a poker e ho perso. Sembra uno scherzo macabro, ma non lo è, da quel momento inizia una vicenda che si è ingrandita piano piano fino a diventare una palla di neve che ti schiaccia".
Vallejo pare sia diventato vittima di una vecchia legge spagnola (che ha cessato di esistere nel 2012, un anno dopo aver smesso di giocare a poker online) in base alla quale qualsiasi guadagno online "gioco d'azzardo" è soggetto a tasse del 47 percento, mentre eventuali perdite non possono essere detratte dalle tasse. Una bella fregatura. L'autorità fiscale spagnola ha iniziato a indagare su Vallejo nel 2016, e ha guardato indietro per cinque anni, quel tanto che bastava per decidere che i suoi guadagni continuassero a cadere sotto la competenza della vecchia legge. "Dal 2016 iniziano gli avvocati, iniziano le convocazioni e i dibattimenti con l'autorità fiscale spagnola, comincio a cancellare i tornei, inizio ad essere affetto da infezioni alla pelle per lo stress, devo annullare la mia partecipazione alla squadra nazionale perché sinceramente non avrei sopportato la pressione". Lacrime e dolore per una situazione paradossale. Addirittura Francisco non ha potuto neanche assistere la madre in fin di vita all'estero:" L'autorità fiscale spagnola ha già preso tutto ciò che avevo e rivendica ancora di più. Pensavo di poter sopportare tutto, pensavo che la sfortuna sarebbe finita un giorno, che avrei continuato a combattere come se nulla fosse successo, e ci ho provato ogni giorno, per quasi due anni. È stato un errore venire al campionato europeo, non ero preparato per quello, anche se è solo il gioco degli scacchi a valere la pena di essere giocato", spiega ancora Pons. Come spiega Pons "se hai 200 euro di bankroll e scommetti 100 euro 1000 volte a volte raddoppi e altrettanto perdi. Per l'autorità fiscale hai guadagnato 49.900 euro mentre in realtà tu hai praticamente perso i 200 iniziali. Le perdite non erano ammesse in detrazione. Ci sono tantissimi casi in Spagna di players che hanno perso cifre bassissime e si ritrovano con cartelle esattoriali pesantissime. Nel 2012 poi la legge è stata migliorata ma se hai avuto la sfortuna di giocare nel 2011 la tua vita può essere distrutta. Hanno applicato la retroattività della legge vecchia ignorando quella nuova".

L'INCUBO DI DRAGAN KOSTIC - "Ora ho davanti a me due possibilità, o verrò dichiarato insolvente su richiesta dei miei legali, o farò un accordo sulla rateizzazione o sul pagamento di una parte della maxi cartella esattoriale da 630mila euroche ho ricevuto. Intanto sto giocando cash game giusto per mantenere la mia famiglia, ho due figli di 2 e 4 anni, e sostenere le spese di base sperando di risolvere questa situazione che mi ha cambiato la vita condizionando negativamente anche il mio poker". E' la situazione di Dragan Kostic, poker player spagnolo, che circa tre anni fa ha ricevuto una cartella esattoriale (lui la chiama la "carta") da 630mila euro e sta ancora sta aspettando se questa spada di Damocle si poserà mortalmente sulla sua testa Il motivo? Non aver dichiarato al Fisco, tra le altre, quella super vincita da 532mila euro per essersi piazzato secondo all'Ept Barcellona del 2011.  Situazione strana anche perché, dal 2012, i giocatori possono anche detrarre le spese di gioco e metterle nel conto della dichiarazione dei redditi.    Insomma, com'è andata? "Il problema è nato per le anomalie del Fisco spagnolo e dei casinò stessi. Io sono di Mallorca e ho giocato e vinto tanto proprio qui - ci spiega Kostic - e questa sala da gioco è l'unica che trattiene la percentuale delle tasse e comunica le vincite al Ministero. Gli altri casinò ti danno la somma intera vinta e, adesso, dobbiamo dichiararla. Prima, però, non era così. Mallorca teneva i soldi e poi ce li rigirava sulla dichiarazione dei redditi dopo aver informato lo Stato che era a conoscenza di queste vincite. Quando sono andato a Barcellona e in altri casinò e ho vinto, ho ricevuto tutti i soldi senza trattenute. Tuttavia io e il mio commercialista credevamo che quei soldi fossero comunque dichiarati".   Dragan ovviamente quei soldi non ce li ha più. Li ha rigiocati, vinti, spesi, rivinti e rispeso e così via. Ma soprattutto crede sia un'ingiustizia quella che sta subendo: E rischia anche fino a 18 mesi di reclusione qualora non dovesse pagare o trovare una soluzione che soddisfi il Fisco. E intanto ha subito un danno pazzesco: "Il mio gioco non è stato più quello che mi aveva portato a vincere tantissimo oltre all'Ept anche qui a Mallorca e in tanti altri casinò e location europee. Da quando mi è arrivata la "carta" e il rischio di andare in carcere non ho giocato più come sapevo e come posso", conclude Dragan.  

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