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Le social poker app cinesi vietate perché piattaforma ideale per il gioco illegale

15 maggio 2018 - 11:17

Le social poker app cinesi vietate perchè canale ideale delle partite illegali online a soldi veri: 39 gli arresti finora, Ourgame si tira fuori. 

Scritto da Cesare Antonini

Il ban del poker online in Cina inizia ad avere i suoi effetti che non sono propriamente irrilevanti. Anzi. Ourgame, la società madre del World Poker Tour, con sede in Cina, ha confermato che sei suoi impiegati sono stati arrestati poco dopo che il governo di Pechino ha annunciato una posizione contratria alle app di freeplay di poker che, secondo le nuove regole, sarebbero assimilabili a gioco d'azzardo illegale.

L'annuncio del Governo è arrivato il 23 aprile: il poker free-play sarà bandito. Negli ultimi giorni i media locali hanno iniziato a raccogliere le voci che i funzionari di Ourgame erano stati arrestati.

A confermarlo ieri, 14 maggio con la Borsa di Hong Kong ha confermato che sei dipendenti erano stati detenuti.

Ma i numeri sembrano in crescita visto dentro sarebbero finiti altri tre dirigenti della consociata di Ourgame, Beijing Lianzhong Company. Oltre ai tre dirigenti di Lianzhong, altri 36 dipendenti potrebbero essere collegati a una presunta violazione del gioco avvenuta ad aprile.
In generale il problema non sarebbero strettamente le social poker app. Secondo le accuse, la piattaforma del poker di Lianzhong veniva usata come piattaforma per i giochi di poker clandestini. Cosa che accade candidamente anche in Italia. Usando le fiches virtuali come marker per il credito del denaro reale, l'app free-play era essenzialmente un canale ideale per le attività illegali del poker sottobanco.
In questo caso, però, non è detto che Ourgame fosse propriamente cosciente di quel che stava accadendo dietro le spalle della società o che qualche manager stava continuando a ordire.
Ourgame ha rilasciato una dichiarazione alla principale borsa cinese il 14 maggio che è stata raccolta da Cardschat: "Nella misura in cui qualsiasi autorità della provincia di Henan o altrove in Cina richiede la cooperazione del gruppo, la società coopererà pienamente con tali richieste. In seguito alla loro indagine sulla situazione, comprese le discussioni con le autorità competenti, il consulente legale ha espresso l'opinione che le presunte attività illegali erano collegate alle azioni personali dei soggetti rilevanti e non comportano azioni illegali da parte del gruppo”, come volevasi dimostrare.
Non è stato rilasciato alcun nome e non è stata confermata alcuna azione legale e non è neanche chiaro se i sei arresti facciano parte dei 39 casi dichiarati.
Da quando il governo cinese ha annunciato il divieto delle app di social poker, ci sono stati molti messaggi misti provenienti da operatori e esperti locali. Mentre Ourgame e i suoi colleghi online hanno portato i loro prodotti offline, altri come l'Asian Poker Tour hanno sostenuto che per loro è normale continuare ad operare così.
Tra confusione e speculazioni, l'unica certezza in questa fase è che le app di poker free-play e qualsiasi materiale promozionale associato saranno banditi in Cina a partire dal primo di giugno 2018.

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