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Il governo spagnolo cade e la regolamentazione della pubblicità del gioco slitta

15 febbraio 2019 - 12:44

Il governo spagnolo cade e la regolamentazione della pubblicità del gioco slitta a data da destinarsi. 

Scritto da Cesare Antonini

Il Governo in Spagna cade e per la regolamentazione della pubblicità gli operatori di gioco respirano. La “palla” viene spostata in avanti così come la deadline per la decisione anche se, come c'aveva assicurato Guillermo Olagüe, Sub Director of Gaming Regulation della Spanish Gambling Authority, nella discussione sull’advertising nel gioco europeo tenutasi all’interno di Ice Vox 2019 a Londra, ci sarebbero voluti diversi mesi prima di arrivare ad una definizione della norma. “E’ un momento assai complicato per il nostro settore ma non abbiamo ancora notizie certe e una timeline precisa delle azioni che la politica vorrà mettere in campo per la regolamentazione della pubblicità sul Gambling in Spagna. Quello che è certo è che non si tratterà di un divieto totale”.
Tutto da rifare quindi? Quello che era nell'agenda del governo in carica potrebbe anche ritornare nei programmi dei partiti che concorreranno alle elezioni di aprile.
LA CRISI - Ma cosa sarebbe successo? Il primo ministro socialista spagnolo Pedro Sánchez ha convocato le elezioni anticipate per il prossimo 28 aprile, mettendo così fine a una crisi di governo iniziata con la bocciatura della legge di bilancio per il 2019 da parte del Parlamento spagnolo. La data del 28 aprile è stata comunicata dopo una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri e dopo avere scartato l’opzione di tenere le elezioni politiche domenica 26 maggio, lo stesso giorno in cui in Spagna si voterà per le elezioni europee e per rinnovare diversi presidenti delle Comunità autonome (le regioni). Quelle del 28 aprile in Spagna saranno le terze elezioni politiche in meno di quattro anni, una cosa nuova per un paese che fino a non molto tempo fa veniva considerato come uno dei più stabili politicamente dell’intera Unione Europea.

La crisi del governo Sánchez, quella che ha portato alla perdita della maggioranza in Parlamento, si è concretizzata con la mancata approvazione della legge di bilancio per il 2019 (los Presupuestos, in spagnolo), ma è stata il risultato di disaccordi molto più profondi.

GLI SCENARI POLITICI - La caduta del governo Sánchez, inoltre, si spiega con i cambiamenti che hanno attraversato la politica spagnola negli ultimi anni, in particolare con la fine del sistema quasi bipartitico – almeno a livello nazionale – che aveva garantito una relativa stabilità. Da diverso tempo la posizione del Partito Popolare (PP) e del Partito Socialista (PSOE, il partito di Sánchez) è stata indebolita dalla presenza di due nuovi partiti: Ciudadanos (centrodestra) e Podemos (centrosinistra). La frammentazione del sistema politico spagnolo ha costretto negli ultimi anni i leader Popolari e Socialisti a stringere frequentemente alleanze con partiti più piccoli, spesso rappresentanti di precise rivendicazioni locali (come nel caso degli indipendentisti catalani), rendendo di fatto i governi più deboli e trasformando la Spagna in un paese molto più instabile di quanto non lo fosse in precedenza.

Secondo i giornali spagnoli, il governo Sánchez avrebbe convocato le elezioni anticipate il 28 aprile per cercare di sfruttare al meglio i sondaggi favorevoli al Partito Socialista (PSOE), e su richiesta di diversi leader Socialisti locali, che non volevano che le elezioni politiche si tenessero lo stesso giorno di quelle cosiddette “autonomiche”, ovvero quelle che eleggono i presidenti delle regioni spagnole.

GLI SCENARI POST ELETTORALI PER LA PUBBLICITA' – A voler fortemente il ban della pubblicità sarebbero i Podemos anche se il sentiment di una regolazione è piuttosto trasversale.

Ma non sarà mai come l'Italia: “Non si è parlato di divieto totale ma semmai di restrizione, limitazione e comunque regolazione della pubblicità. Dobbiamo ancora capire le reali intenzioni e quindi scendere nell’aspetto tecnico del provvedimento ma qualcosa è già trapelato e ci sarà una restrizione sui bonus dedicati ai players, alle promo e la stretta ci sarà sulla pubblicità televisiva. Le affiliazioni? Ancora non si è parlato di questo ma pensiamo che saranno anche altri gli aspetti che verranno analizzati nella discussione della legge”.

Da dove sorge, allora, questa esigenza? “Il problema è la percezione sociale che adesso, anche in Spagna, è davvero molto alta. Pensate di vedere una partita di calcio con i vostri bambini o senza. Ho contato tutti gli spot che vengono trasmessi in Italia e anche in Spagna iniziano ad essere tanti. Da lì aumenta la percezione sociale del fenomeno e su quella dobbiamo lavorare per capire come cambiarla e renderla meno problematica”, prosegue l’esponente della Spanish Gambling Authority.
Sui tempi già incerti, quindi, tutto da ricalcolare. Come un navigatore che si vede cambiare percorso. E le aziende di gaming tirano un sospiro di sollievo.

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