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Ue, bocciate esenzioni fiscali concesse da Gibilterra

07 maggio 2019 - 11:52

La Commissione europea ha deciso che Gibilterra e Regno Unito dovranno procedere al recupero degli aiuti concessi sul gioco online.

Scritto da Redazione

Secondo la Commissione europea, esaminando la legge sull’imposta sul reddito del 2010, Gibilterra e Regno Unito dovranno procedere al recupero degli aiuti concessi in base a questa norma.

 

“Il regime di aiuti di Stato - si legge nel testo - sotto forma di esenzione fiscale del reddito da interessi da prestiti infragruppo è incompatibile con il mercato interno. Tali dati dimostrano che la misura ha favorito in maniera notevole le imprese appartenenti a gruppi multinazionali incaricate di determinate funzioni (la concessione di prestiti infragruppo e/o il diritto di utilizzare diritti di proprietà intellettuale).

 

In particolare, della misura hanno beneficiato: un esiguo numero di imprese multinazionali, la maggior parte delle quali appartengono a grandi gruppi multinazionali che operano in tutto il mondo (riceventi reddito derivante da royalties) e imprese che sono parte di gruppi multinazionali e concedono prestiti ad imprese straniere che fanno parte del loro gruppo.

 

Alla luce dell'obiettivo dell'ITA 2010 (ossia tassare il reddito maturato o avente origine a Gibilterra), tali imprese si trovano in una situazione giuridica e fattuale analoga a tutte le altre imprese di Gibilterra che generano reddito maturato o avente origine a Gibilterra (o che svolgono attività che richiedono una licenza ai sensi del diritto di Gibilterra, quali quelle del settore bancario, delle assicurazioni o dei giochi d'azzardo).

 

Le autorità del Regno Unito e di Gibilterra hanno altresì sostenuto che qualsiasi aiuto derivante dall'esenzione delle royalties sarebbe un aiuto de minimis e non rientrerebbe nell'ambito di applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato conformemente al regolamento (UE) n. 1407/2013. Nel contesto dell'indagine formale, le autorità del Regno Unito sono state invitate a dimostrare il soddisfacimento, per tutte le imprese interessate, delle condizioni per considerare la misura un aiuto de minimis e, quindi, non rientrante nell'ambito di applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato.

 

Tuttavia, le informazioni fornite hanno riguardato soltanto un piccolo numero di imprese e le autorità del Regno Unito non hanno motivato la loro affermazione secondo la quale le condizioni per gli aiuti de minimis sarebbero soddisfatte per tutti i beneficiari dell'aiuto.

 

Pertanto, la Commissione non può accettare l'argomento secondo il quale l'esenzione non comporterebbe aiuti in quanto il vantaggio ottenuto sarebbe sempre de minimis".

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