I legislatori brasiliani riaprono il dibattito sul gioco d'azzardo legalizzato. E lo fanno ripartendo dal Parlamento, cioè dove il percorso legislativo per la regolamentazione del settore era stato interrotto, dopo diversi mesi, anzi anni, di dibattito e vari tentativi, sistematicamente sfumati. Ma ora c'è chi vuole riprovarci: con il Fronte Parlamentare per la regolamentazione del gioco d'azzardo, che è stato presentato alla Camera dei deputati del Brasile lo scorso mercoledì, di primo mattino, alle 9, ora locale.
Tenendo conto della grave crisi economica che affligge il paese e l'atteggiamento liberista del presidente Jair Bolsonaro, anche nei confronti della regolamentazione del gioco d'azzardo sul territorio, João Carlos Bacelar Batista, un parlamentare appartenente al partito Podemos, sta cercando di riaprire il dibattito all'interno della Camera dei Deputati.
POSSIBILI SVILUPPI - Il politico ha guidato il rilancio del Fronte Parlamentare per il Regolamento del gioco d'azzardo che si è svolto mercoledì 8 maggio presso la camera bassa del Congresso del Brasile, ovvero, la loro Camera dei Deputati. Nell'agosto 2016, un comitato speciale della camera bassa ha approvato la legge 442/91, che fornisce un quadro normativo per il gioco d'azzardo, ma la proposta non è stata ancora discussa nella sua totalità dalla Camera.
Sale da bingo, Jogo do Bicho (un gioco illegale simile alla lotteria molto popolare in Brasile), slot machine e giochi online, tra cui il poker, generano oltre 5 miliardi di dollari l'anno a livello nazionale. Con un adeguato quadro normativo, il governo sarebbe in grado di raccogliere più di 1,5 miliardi di dollari Usa in termini di ricavi. Il gioco d'azzardo legalizzato genererebbe anche migliaia di posti di lavoro e favorirebbe l'industria turistica del paese.
Il Fronte Parlamentare mira a promuovere la discussione di questo argomento all'interno del Congresso, nonché tra gli investitori e la società brasiliana. Bacelar presiede il gruppo dei legislatori con Pablo Oliva Souza e João Inácio Ribeiro Roma Neto che ricoprono rispettivamente il ruolo di vicepresidente e di segretario generale.