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India: via il divieto sul poker online secondo la High Court Delhi

31 maggio 2019 - 15:05

La Alta Corte di Delhi toglie il divieto sul poker online contenuto nel Public Interest Litigation che voleva limitare le scommesse illegali. 

Scritto da Ca

Ogni tanto una buona notizia per il poker online nel mondo. Il mercato indiano, in particolare, può tirare un sospiro di sollievo visto che la Delhi High Court si è pronunciata contro una recente petizione presentata da Avinash Mehrotra. L'attivista aveva presentato la Public Interest Litigation (PIL) alla Corte Suprema chiedendo di vietare il poker online e i casinò online perché, secondo la tesi, “questi siti avevano causato un sacco di problemi finanziari e sociali”.

 

Uno dei motivi per cui gli avvocati che rappresentano Avinash Mehrotra stavano spingendo per il divieto di tutte le forme di gioco d'azzardo online era perché sentivano che avrebbe portato a un aumento delle scommesse illegali ora che è in corso la Coppa del Mondo ICC Cricket 2019. Il PIL ha chiesto un divieto provvisorio su tutte le forme di gioco d'azzardo online.

 

Il cricket è di gran lunga lo sport più popolare in India e la nazionale indiana è considerata tra i primi tre contendenti a vincere la Coppa del Mondo che è iniziata il 30 maggio. Anche se l'obiettivo era mettere fine alle scommesse sportive illegali il provvedimento è andato a danneggiare anche i siti di poker online in quanto la popolarità del gioco in India è cresciuta enormemente negli ultimi due anni.

 

Il giudice capo Rajendra Menon insieme al giudice Brijesh Sethi ha deciso di respingere la petizione che chiedeva un divieto provvisorio e la corte ha stabilito che i siti di poker online possono continuare a funzionare. Almeno per ora. La prossima udienza di questa petizione è prevista per il 31 luglio.
L'All India Gaming Federation (AIGF) ha assunto il proprio consulente legale per rappresentare le proprie opinioni durante l'audizione. Il team legale di Aigf ha dichiarato alla corte che il PIL aveva al suo interno alcuni operatori di poker online che non avrebbero dovuto essereci.
In particolare si trattava di PokerStars India e Adda52  e il team legale di AIGF ha chiarito che il poker è un gioco di abilità e quindi non dovrebbe essere considerato una forma di gioco d'azzardo. Il legale ha anche chiesto al tribunale di intervenire ufficialmente in udienza prima della scadenza del 31 luglio.
 
Mentre l'Alta corte di Delhi non ha mai vietato di bandire immediatamente i siti di poker online, la corte ha chiesto alla Reserve Bank of India di rispondere alle affermazioni fatte nel PIL che i siti di poker online offshore stavano violando le leggi. Potrebbero essere possibili altri sviluppi ma, per adesso, poker “free” in India!

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