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Las Vegas o 'Las Virus'? La sindaca Goodman sotto attacco per la Fase 2

23 aprile 2020 - 15:14

Las Vegas o 'Las Virus'? Una shitstorm ha letteralmente travolto la sindaca Goodman dopo alcune dichiarazioni rilasciate alla Cnn. 

Scritto da Ca

Una vera e propria shitstorm (la traduzione è una parolaccia come immaginerete) si è scatenata sul sindaco di Las Vegas, Carolyn Goodman dopo un’intervista alla Cnn dove aveva previsto una riapertura della sua città alquanto approssimativa. “Si è messa in imbarazzo di fronte alla telecamere dei media nazionali. Davvero notevole. Non posso credere a ciò che le ho sentito dire e a cosa ho visto coi miei occhi”, ha commentato un polemico Daniel Negreanu.

In effetti la sindaca aveva chiesto di ripartire tra le prime città che avrebbero riaperto nel Paese. Alcuni players hanno accolto positivamente la sua posizione. Altri meno. I grandi resort si stanno preparando a riorganizzare con nuovi progetti che tengano conto del distanziamento sociale. E bisogna capire cosa sarà permesso e cosa no a Las Vegas. Goodman ha messo in discussione le politiche del Governatore Steve Sisolak e ha chiesto la fine del blocco.

Addirittura è uscita con l’affermazione: “Questa è Vegas, non la Cina”, riferendosi al fatto che i virologi cinesi sono contrari alla riapertura per evitare la diffusione del virus. La confusione regna sovrana sul Covid-19 ma viste le morti e i casi negli Stati Uniti i dubbi si spostano più sulla gestione di Donald Trump e dei governatori dei vari territori federali più che sulle regole di distanziamento sociale.

Ma il sindaco va avanti per la sua strada e la riapertura, secondo lei, “andrebbe studiata da loro visto che quello è il loro lavoro e non quello del sindaco”. Assurdo vero?

Per questa è partita la tempesta di insulti su Twitter con il cartello modificato con su scritto “Welcom to fabolous Las Virus Nevada”.

Tutti hanno scritto di non sentirsi come delle cavie per sperimentare la bontà o meno delle misure della Fase 2 di Vegas. Sisolak, governatore del Nevada, ha chiesto le dimissioni del sindaco “sopraffatto dai feedback negativi alla sua proposta sia da chi la odiava già che da parte di chi la sosteneva”.
Se ne riparla al 30 aprile, quindi, quando i casinò dovrebbero finire la loro quarantena. E’ economicamente un problema serissimo ma per la salute in Usa sembra decisamente più logico essere cauti.
Intanto si stanno riorganizzando per preparare a riaprire con mascherine e standard di sicurezza elevati compresi i termo scanner.
Per le poker room, come detto, è ancora lontana la fase 2.

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