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Svezia: i limiti di deposito al gioco online favoriscono i siti illegali

14 maggio 2020 - 08:32

I nuovi limiti di deposito e al gioco online del governo svedese hanno dirottato i players verso i siti senza licenza. 

Scritto da Gt

L’ennesima prova che le continue restrizioni sul gioco legale spesso mal calibrate dai governi inducono i consumatori sui siti senza licenza si è manifestata in Svezia. Proprio nei giorni scorsi il governo svedese aveva pensato di mettere limiti ai depositi settimanali molto stringenti, appena 458 euro, 5mila Sek a settimana. E per i bonus appena 8 euro. Questo fino alla fine dell’anno per tutelare i giocatori in emergenza Covid-19. Ma pare che l’effetto sia già contrario. “Il governo svedese riconsideri le sue proposte per introdurre ulteriori restrizioni sul gioco d'azzardo online a seguito della pandemia o rischia conseguenze a lungo termine di un forte aumento dell'attività del mercato nero”.

E’ stato l’operatore BonusFinder a rispondere così in una consultazione sulle proposte del governo. Il sito ha avvertito che l'introduzione di misure più rigorose porterà i giocatori a rivolgersi a siti senza licenza e ciò rappresenterebbe un rischio maggiore per i consumatori svedesi, i licenziatari legali e il mercato con licenza.

BonusFinder ha identificato più di 54 siti senza licenza destinati alla Svezia rispetto ai 65 operatori con licenza, con la maggior parte che offre casinò online. La ricerca condotta utilizzando Google Trends ha anche riscontrato che il numero di ricerche di marchi di casinò senza licenza destinati alla Svezia è aumentato del 305 percento negli ultimi 12 mesi.

Lo studio ha anche scoperto che negli ultimi 12 mesi le ricerche di  termini relativi al gioco, poker, casinò e betting, hanno visto una crescita del 710 percento rispetto a un aumento del 173 percenti di "casinò online".
Nel marzo di quest'anno, BonusFinder ha scoperto che quasi un terzo dei giocatori di casinò online svedesi sta cercando "casinò senza licenza", con numeri in aumento che si rivolgono ai marchi del mercato nero a causa delle normative restrittive del mercato, introdotte a gennaio 2019.

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