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Le piccole poker room di Las Vegas in via d'estinzione: Covid-19 accelera chiusura della sala Harrah's

14 agosto 2020 - 07:59

Chiude la poker room dell'Harrah's casino di Las Vegas e si rischia di perdere il gusto del gioco vero lontano dalle top cardroom. 

Scritto da Cesare Antonini

La Bobby’s room del Bellagio ha il suo fascino indelebile ma può essere inarrivabile per molti. La poker room dell’Aria casino è decisamente più “giovane” ma si è già imposta con un grandissimo livello e poi c’è quella del The Venetian, immensa, o quella del Caesar’s Palace. Posti memorabili per giocare cash game. Per non parlare dei tournament. Ma la notizia che arriva da Las Vegas in queste ore rischia di far perdere il gusto del poker quello vero, con personaggi improbabili, turisti ideali da spolpare e reg che da anni tengono la loro “sedia” proprio lì, lì nel mezzo. Il Covid-19, sempre lui, sta dando il colpo di grazia alla poker room di Harrah a Las Vegas, una di quelle piccole sale di cui parliamo, meno di dieci tavoli, anche in piene Wsop 3-4 tavoli cash game aperti e torneini da 80-100 dollari o poco più. I conti sembrano non tornare più per un casinò “di passaggio” che inizia ad essere un po’ vecchiotto ma che conserva quel fascino di una Las Vegas da film anni 80-90, roba da Vacanze in America insomma. E giocare cash game lì (qualche mio collega ne sa qualcosa, il sottoscritto ha fatto esperienze simili in casinò che hanno ormai chiuso come l’Imperial Palace) era davvero uno spasso lontano dal caos e, come detto, con un field meraviglioso. Facile, verrebbe da dire, anche se occhio a prendere troppa confidenza o il reg da 365 giorni all’anno ti bastona in un men che non si dica.

Ma perché si chiude? Come concordano i colleghi di Cardschat, “la sala da gioco della Las Vegas Strip non era certamente uno dei posti più popolari in città per giocare”. Un ex reg, Ben Abrahams,  ha detto di non essere sorpreso. Ha detto che gli piaceva giocare lì, ma non era la migliore run room della città. Tuttavia, il professionista di poker che preferisce le sale da gioco più piccole come Harrah's rispetto alle sale più grandi come Bellagio e Aria, ed è solidale per coloro che hanno perso il lavoro durante la chiusura. E’ proprio così. "Avrebbero dovuto chiudere un po 'di tempo fa", ha detto. "L'unica volta che hanno fatto soldi è stato durante le WSOP."

Come detto la sala da poker dell'Harrah's aveva solo sette tavoli, una piccola frazione della sala più grande della città, The Orleans, che ha 35 tavoli.

Con la chiusura di Harrah’s, Caesars Entertainment ora gestisce solo cinque sale da poker a Las Vegas: Bally's, Caesars Palace, Flamingo, Planet Hollywood e Rio. E solo due di loro - Caesars Palace e Flamingo - hanno riaperto dopo il Covid-19. E anche quella del Flamingo non è proprio l’area cash game della Pavillion delle Wsop al Rio Casino. Forse una delle prossime destinate a chiudere? Come per tante cose il coronavirus è stata la classica palla al balzo per prendere decisioni che, in questo modo, forse appaiono meno dolorose.
Il finale è tristissimo: l’ormai ex sala da poker Harrah's è attualmente in fase di trasformazione in una sala slot machine per non fumatori.
E il Covid-19 ha dimezzato anche le poker room aperte nella Sin City top il lockdown. Dopo il 4 giugno inizialmente,sono state aperte solo quattro sale da gioco. Ma poco più di due mesi dopo, il totale è salito a 14. Tuttavia, questo è meno del 50% delle 31 sale da poker in città.

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