Il governo ceco chiude i battenti al King's Resort di Rozvadov: brutto colpo per il poker live

Fino a ieri sera cash game e table games erano ancora disponibili. Dalla mezzanotte di ieri e fino a domenica 25 ottobre il King's Resort Casino di Rozvadov, e quindi tutti i casino della Repubblica Ceca, dovranno rimanere chiusi. La direttiva arriva proprio dal governo ceco che, nella gestione della pandemia globale, all'inizio aveva addirittura chiuso le frontiere agli italiani e viveva in una situazione di contagi piuttosto tranquilla. Purtroppo, come in tanti Paesi Ue sta accadendo, sono le impennate dei casi a preoccupare. Ma facciamo parlare i dati. I casi totali sono quasi 100mila con 5.338 nuovi ieri. Comunque, in Repubblica Ceca i contagi attivi sono 48.728 con appena (si fa per dire statisticamente ovvio) 869 morti e 51.160 guariti. Il tasso di mortalità è del 2,57% contro il 10,66% dell'Italia, percentuale oggetto di polemica per le discusse metodologie del conteggio delle vittime, mentre i contagi attivi attuali sono 65.952. La differenza è che la popolazione ceca è un sesto di quella italiana e la sensazione è che il virus sia stato sottovalutato notevolmente. Più che seconda ondata alcuni paesi hanno sottovalutato la prima e ora sono con l'acqua alla gola.

L'impennata preoccupa e i dati generali anche se il tasso di mortalità è basso.

Il King's aveva riaperto quasi subito e si è giocato per mesi senza mascherina. Pochi se non zero i casi di contagio accertati per aver giocato a poker. Poi le misure si sono inasprite con la mascherina al tavolo e la sanificazione di mani e carte da gioco. Se l'Italia ha complicato notevolmente le cose per alcune riaperture (vedi le sale da gioco, slot, scommesse e casino, che avevano protocolli rigidi e sicuri) in Repubblica Ceca forse la “manica” è stata un po' troppo larga. Non sta a noi giudicare e la speranza è che tutto si aggiusti in tutto il mondo.