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I poker club francesi scrivono al primo ministro: 'A rischio 15mila posti di lavoro, ci aiuti!'

22 ottobre 2020 - 10:28

Gli operatori di gioco francesi e le poker room protestano e scrivono al primo ministro Philippe per chiedere la riapertura e misure a sostegno delle casse. 

Scritto da Cesare Antonini

Tutto il mondo è paese. L'abbiamo già detto. A rimetterci, spesso senza motivo in questi mesi di emergenza sanitaria, sono state le sale da gioco e scommesse. Notizia di oggi è che il Tar Umbria ha bocciato l'ordinanza più aspra e restrittiva della Governatrice Donatella Tesei che aveva messo il gioco pubblico in lockdown totale superando le misure governative. Una notizia positiva, molto positiva.
E lo sguardo va ai vicini francesi che si sono visti chiudere tutti i poker club, specie nella Capitale. Sale legali e con protocolli sanitari che erano già stati approvati e messi in campo dai gestori. La chiusura, avvenuta sempre per Covid-19, poco dopo le inaugurazioni di strutture spesso costate investimenti cospicui, e poi la riapertura e ora il nuovo fermo. Un effetto letale per qualsiasi attività economica.
Negli ultimi giorni, dipendenti e manager dei club di gioco sono stati impegnati a chiedere la riapertura dei club di gioco. C'è stata un'iniziativa del sindacato Force Ouvrière che ha lanciato una petizione. Da parte sua, il Club Circus Paris sta lanciando un ricorso per difendere la loro causa. Recentemente, sono state le sigle sindacali CFTC e la CFE CGC a inviare una lettera al Primo Ministro il 19 ottobre per mettere in guardia sulle conseguenze sociali della chiusura dei poker club francesi.

Ecco la lettera riportata dal sito Lesclubsdesjeuxfrancaises.

"Signor Primo Ministro, in questa crisi senza precedenti, siamo ben consapevoli del difficile esercizio del processo decisionale e non contestiamo le misure di protezione che il vostro governo sta mettendo in atto per preservare la salute dei cittadini del nostro paese.
Abbiamo voluto fare appello a Lei e rendervi consapevole della chiusura totale di Casinò e Gaming Club nelle cosiddette zone di coprifuoco e delle conseguenze che potrebbero essere disastrose per alcune di queste attività a livello economico e sociale.
I nostri stabilimenti hanno predisposto protocolli sanitari molto elaborati, rispettando tutte le misure di distanziamento, l'uso della maschera obbligatoria per tutti, le protezioni e la disinfezione delle superfici. Tutti i dipendenti sono attivi nella corretta applicazione di tutti questi protocolli rafforzati.
Nelle parole del Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, la vita economica deve continuare, le nostre aziende e i loro dipendenti hanno un bisogno vitale di limitare le loro perdite finanziarie.
Vi chiediamo, quindi, di riconsiderare questa decisione e di consentire la riapertura di casinò e club di gioco dalle 6:00 alle 21:00 nelle aree in cui si applica il coprifuoco.
Volevamo anche suggerirvi di avviare una riflessione sulla riduzione dei prelievi statali e municipali per consentire alle aziende del nostro settore di superare questa crisi e salvare i nostri posti di lavoro.
Queste riduzioni di oneri non devono essere concesse senza corrispettivo e chiediamo che siano soggette a due condizioni essenziali per la salvaguardia dei 15.000 posti di lavoro nella nostra filiale:
- Nessun licenziamento;
- Nessuna diminuzione dell'offerta di giochi (numero di slot machine o tavoli da gioco ).
Questi due elementi sono facilmente controllabili e garantiranno un livello di introito lordo di gioco e quindi di gettito fiscale e la tutela dei nostri posti di lavoro. Signor Presidente del Consiglio, grazie per l'attenzione che presterà alle nostre richieste e siamo a sua disposizione se necessario per presentarLe più concretamente le nostre richieste".

 

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