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I professional poker player tedeschi dovranno espatriare se la legge sul gioco online entrerà in vigore

30 ottobre 2020 - 09:38

Il trattato del poker e gaming online in Germania genera ancora dubbi ma la certezza è che i grinder e i pro saranno costretti a espatriare per continuare a lavorare.

Scritto da Cesare Antonini

Le restrizioni sui giochi, ormai dovrebbe essere chiaro a tutti i regolatori, non servono a nulla se non a far fuggire i players verso siti esteri (non illegali, facciamo ben attenzione) e a far perdere il controllo sugli stessi e le risorse che producono da parte dello Stato centrale.

Nelle sue dirette Twitch “Ask the tournament director”, lo storico volto del poker live internazionale, Thomas Lamatsch, ha invitato l’avvocato Axel Mittig per parlare della GlüNeuRstV, il trattato tedesco che regolamenta il gioco online in Germania dal prossimo 21 luglio ma che sta facendo tanto discutere anche per il periodo che va da questi giorni all’entrata in vigore della legge.

Come detto le room che decideranno di offrire gioco prima dell’avvento dei regolamenti sono poche e hanno grossissimi dubbi sulla futura applicazione. E gli stessi dubbi ce li hanno i players. A trattare l’argomento, quindi, sono tantissimi esperti visto che l’incertezza regna sovrana e i dubbi dilagano.

Cosa emerge dall’analisi della legge e dei provvedimenti “ponte” che accompagneranno gli operatori prima dello “shuffle up and deal” ufficiale?

Il primo problema si pone per tutta la scuola tedesca e quei brillantissimi grinder online che finora hanno lavorato serenamente in un Paese tra i pochi rimasti senza regolamento statale e che consentiva di giocare sulle principali piattaforme dot com. Questo ha favorito il proliferare di una pletora di players che hanno dominato la scena del poker live high stakes e non solo, di tutta Europa e anche nelle competizioni internazionali sia dal vivo che online.

Ebbene, il consiglio degli esperti per questi players, è stato semplicissimo: chiunque giochi poker in maniera professionale o aspiri a farlo, dovrebbe prendere in considerazione una nuova residenza fisica e fiscale dove grindare in maniera libera, soprattutto per il Fisco e senza i limiti (assurdi?) imposti dalla regolamentazione tedesca. Una fuga dei “grinder” che è avvenuta via via col passare del tempo anche in Italia dove il mercato era competitivo ma è poi scemato col passare del tempo ristagnando nella liquidità interna. Le location consigliate sono le stesse: Malta, Inghilterra, Austria e anche Irlanda. 

Ma la notizia è questa: secondo gli esperti ci sono grossi dubbi che il trattato tedesco entri effettivamente in vigore a luglio. Potrebbero essere necessari sostanziali cambiamenti per rendere minimamente attrattivo il poker online ma anche tutti gli altri giochi, e questo farebbe slittare il tutto di qualche settimana. Ma è anche vero che se qualche cambiamento verrà processato, sarà difficile che la legge così com’è diventi attrattiva per i Professional poker player.

Intanto il regolamento speciale dello Stato dello Schleswig-Holstein dovrebbe rimanere in vigore fino alla scadenza e quindi superare tutta la nuova architettura dello Stato centrale.
Se i cambiamenti non dovessero arrivare la legge avrebbe notevoli problemi specie per i due provvedimenti che destano maggiore preoccupazione. Innanzitutto gli esperti credono che sarà molto difficile controllare il limite massimo di 4 tavoli “grindabili” nelle poker room. E, allo stesso modo, gli operatori stanno cercando di convincere il regolatore a cambiare il limite di deposito di 1.000 euro. I discorsi sono sempre gli stessi: se le room non sono competitive i players verranno allontanati dalle stesse e portati a puntare i loro bankroll in altre legislazioni sfuggendo alla protezione tanto sbandierata quando si scrivono queste regole senza ascoltare il mercato.

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