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Giappone, il poker potrebbe diventare legale e con premi in denaro

17 giugno 2021 - 10:45

Il Giappone potrebbe riprendere i lavori per la regolamentazione del settore del poker e dei giochi d'azzardo sia live che online. 

Scritto da Ca

Il poker dal vivo è consentito in Giappone come sport della mente in cui i tornei offrono ingressi a tornei dal vivo in altri paesi. In altre parole, i giocatori non possono ricevere premi in denaro ma semmai beni in natura o bonus come ticket per andare a giocare all’estero dove i soldi, lì sì, potrebbero davvero portarseli a casa. Un po’ come l’esempio di qualche settimana fa col Japan Open Poker Tour. Tutto questo accade perché il capitolo 23 del codice penale proibisce il poker come gioco da casinò, così come le scommesse sportive e la maggior parte degli altri giochi, ad eccezione delle corse di cavalli, degli sport e pochi altri.

All'inizio del 2020, la Commissione di regolamentazione dei casinò giapponese ha presentato un disegno di legge per modificare la legge che rende legale il poker nel paese, insieme ad altre otto forme di gioco d'azzardo. Purtroppo il progetto è stato rimandato a causa della pandemia, ma ora è ripreso e si spera che presto il famoso gioco di carte possa entrare nella vita giapponese.

Il progetto mira a includere otto formati di poker nel paese. Pertanto, il governo riceverà le tasse su questi giochi, a cui molti appassionati già giocano utilizzando applicazioni e siti illegali, specie nel caso del poker online. Per il poker live, i casinò potranno organizzare tornei e premiare i giocatori con denaro, come fanno in tutto il mondo.

Ciò potrebbe anche significare un nuovo impulso per il poker nel paese, poiché i premi più attraenti attireranno più interesse da parte del pubblico in generale. Considerando che il Jopt si è chiuso con oltre 6mila entries, quando verranno erogati i premi in denaro probabilmente potremmo assistere ad una vera e propria rivoluzione pokeristica e ad un boom incredibile per i prossimi anni.
Che tempi ci sono? Il progetto di emendamento al capitolo 23 del codice penale è stato sottoposto all'opinione pubblica tra il 2 aprile e il 9 maggio e dovrebbe essere messo in pratica quest'anno.

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