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Romania: nuova tassa mette a rischio il poker e tutto il gioco

22 dicembre 2018 - 09:17

Il governo romeno annunciato misure mirate a frenare l'industria del gioco: stangata per il poker e non solo.

Scritto da Gt

Il governo romeno ha in agenda un'ordinanza di emergenza che, se entrerà effettivamente in vigore, promette una forte frenta per l'industria del gioco pubblico locale, che potrebbe esserne completamente compromessa.

Al punto che il poker, ma anche gli altri giochi, come quelli da casinò, le scommesse sportive, e ogni altra forma di azzardo, diventeranno impraticabili a causa di un nuovo prelievo imposto da questa misura legislativa, che introduce una tassa che, a detta degli operatori, supera il margine di profitto lordo delle imprese, costringendo l'industria a chiudere le attività.

La nuova legge è pubblicata sul sito web del Ministero delle finanze pubbliche, e sarà adottata dal governo di Dăncilă il prossimo 25 dicembre, proprio nel giorno di Natale, per poi entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.
Una volta entrata in vigore la nuova legge, gli operatori di giochi d'azzardo dovranno pagare una commissione del 3 percento per le operazioni “a terra” e il 5 percento per i giochi online, in virtù della nuova "tassa sul gioco". Questo è definito attraversp il Codice Fiscale come l'importo lordo pagato dal giocatore per una partita, denaro da cui l'operatore ricava il suo rake, commissione, o qualsiasi altro onere amministrativo. Ciò significa che ogni mano di poker, spin della roulette o le scommesse sportive piazzate online saranno tassate del 5 percento, rispetto all'importo totale scommesso dal giocatore.
 
LA SITUAZIONE DEL POKER - Nello specifico, nel gioco del poker, ogni importo puntato in una mano in contanti sarà tassato dallo stato, pari al 5 percento. Questa tassa va ben oltre il rake percepito dal sito online (specialmente alle puntate più alte dove il rake è limitato a un "capo"), il che renderà i cash game online impossibili per ragioni fiscali. Anche se, va detto, nei tornei di poker, la situazione sembra un po' più semplice per gli operatori: ad esempio, in un torneo da 215 euro, deve allo Stato il 5 percento, cioè 10,75 euro, che la sala da poker potrebbe pagare per torneo di 15 euro. Ma il profitto risultante è insufficiente per il resto delle tasse dovute dall'operatore, quindi se un sito di poker chiude la sua sezione di cassa per i giocatori rumeni, dovrà ritirarsi dal mercato per ragioni di non-profit.
 
UNA STANGATA LETALE - Secondo l'industria locale, con l'adozione di questo provvedimento la Romania diventa un "buco nero" tra le giurisdizioni di gioco regolamentate. Gli operatori dovranno interrompere i loro servizi e ritirarsi - temporaneamente o permanentemente - dal mercato rumeno. Per la gioca del mercato illegale che si prepara a riconquistare il territorio, fisico e online.
 

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