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In Repubblica Ceca al via anche i tornei di poker live: ecco la nostra idea per la ripartenza

13 maggio 2020 - 10:44

In Repubblica Ceca riprendono anche i tornei di poker live, in un piccolo casinò della Boemia: tra qualche settimana capiremo se le soluzioni sono applicabili e non pericolose. 

Scritto da Cesare Antonini

In Repubblica Ceca non solo hanno riaperto tutti i casinò ma si è giocato anche il primo torneo di poker live! E non solo cash game, ma proprio un multitable che ha mandato a premio 5 persone su circa 3 dozzine di entries. Insomma, non proprio un successone ma coi confini chiusi, le difficoltà di spostamento e una comprensibile prudenza di andare a giocare dal vivo dove i rischi di contagio in effetti esistono, l’evento può andare sui libri con soddisfazione. Siamo al Casino Imperator di Dolní Dvořiště, piccolo comune della Boemia meridionale e i players al tavolo sembrano giocare in modalità 6 handed ma non proprio distanziati rigorosamente. Di sicuro non hanno a disposizione quella misura dell’Inail già bocciata da tutti e difficilmente applicabile di 4 metri quadrati da riservare ad ogni cliente. Per i casinò, ovviamente, sarebbe la morte o, come avverrà per tutti i locali, sarà difficilissima da applicare e comporterà la non apertura in attesa di tempi migliori.

“Ecco come abbiamo terminato il primo torneo dopo la riapertura del casinò. E a quanto pare con le mascherine si può giocare e anche bene visto che sono state quasi 3 le dozzine di players che sono venuti a giocare e che sono tornati dopo una lunga pausa. Tomáš Leština, Šámot, Viktor Hammer e Karel Novák erano i migliori prima del late stage con l’ultimo della lista che non è rientrato nella top five che pagava anche i premi”, raccontano dal Casino Imperator.

Per la pura cronaca la top 5:

1. Aleš Irschik 525 €

2. Tomáš Leština 343 €

3. Peter Micai 258 €

4. Viktor Hammer 209 €

5. Tomáš Kolařík 100 €

 

Come avevamo già detto e come c’aveva segnalato Paolo Giulio Mattioni che conosce molto bene la realtà Ceca, la percezione dell’emergenza Covid-19 in quelle regioni è davvero molto migliore rispetto al nostro Paese. E il “famigerato” indice R di contagio non è mai schizzato in alto.

Senza immischiarsi in un ginepraio di discussioni che non ci competono dobbiamo capire da che parte sta la verità: dalle indicazioni Inail e dalla ritrosia solita nel riaprire le attività di gioco in Italia ma di complicare esageratamente la vita a chi lavora con protocolli inapplicabili, o dalla parte di un approccio decisamente più light di chi, come il Casino Imperator, il Prime Social Poker Club di Houston ma anche il King’s Resort di Rozvadov, hanno riaperto senza grossi timori e utilizzando linee guida snelle e applicabilissime? Bel rebus ma la rigidità del nostro comitato scientifico è davvero insormontabile in alcune discussioni. Ne sa qualcosa il campionato di Serie A di calcio che è comunque strettamente legato al gaming con le scommesse sportive e che non riesce a trovare un deal sensato con Governo e con lo stesso Comitato.

Cosa pensiamo noi? Abbiamo sempre pensato che la riapertura delle prime attività c’avrebbe detto subito come sarebbe stato il futuro prossimo, da qui a poche settimane. E queste partenze light ci danno grande fiducia. Ora bisogna capire se si creeranno focolai o saliranno i contagi, ovvio, ma se ciò dovesse essere molto limitato non avremmo dubbi sulla parte da scegliere per la ragione.

Come riapriremmo noi? La speranza è che l’Inail non si inventi le stesse misure dei bar e dei ristoranti per le case da gioco. Gli operatori sanno come dovrebbero ripartire e hanno protocolli attuabili e sicuri. Che li lascino fare.
Per noi le mascherine dovrebbero essere obbligatorie, il 6 handed può andare bene ma per ripartire nel cash game almeno sarebbe bene distanziare i players il più possibile. Poi i guanti per i dealer dovrebbero essere obbligatori così come per i players: in questo modo il principale veicolo del contagio, le chips e le carte che i giocatori si scambiano continuamente, si ridurrebbe notevolmente. La sanificazione delle chips almeno a fine o inizio giornata quando si riapre il tavolo o si procede allo sbustamento dovrebbe essere d’obbligo.

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