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Il Covid-19 colpisce ancora in Usa e le Wsop 2020 dal vivo ora rischiano davvero

31 luglio 2020 - 09:32

World Series of Poker ancora in dubbio per colpa della crescita continua del Covid-19 che colpisce ancora in Usa e in autunno calano le probabilità.

Scritto da Cesare Antonini

Il Covid-19 non smette di colpire negli Stati Uniti d’America e, dopo un primo ragionevole rinvio fissato per il prossimo autunno, le World Series of Poker dal vivo, quelle vere, potrebbero rischiare un annullamento totale della 51esima edizione per il 2020. Il board dedicato alle Wsop di Caesars Entertainment non ha ancora preso decisioni definitive e si sarebbe data una deadline fissata a dopo Ferragosto. Giorni caldi, quindi, per le World Series che intanto registrano un ottimo successo online, sia nella versione “dot com” che su GGPoker con tutti i big schierati e tanti players che, senza sobbarcarsi un viaggio a Las Vegas con tutti i costi ingenti che comporta, possono provare l’ebbrezza di vincere un braccialetto d’oro vero e proprio e che arriva direttamente a casa dopo gli sforzi effettuati online.

Scansiamo subito il campo dagli equivoci: calcare il palcoscenico del Rio Casino, dalla Pavillon alla Brasilia fino alla meravigliosa Amazon Room, è tutt’altro. L’adattamento di tanti settori ed eventi dal live all’online è servito a salvare interi settori economici, intere filiere addirittura. Ma non possiamo non porci l’obiettivo che tutto torni come prima. Perché tutto tornerà come prima. Non siamo negazionismi ma decisamente ottimisti anche sulla base di come il coronavirus ha regredito laddove è stato gestito con criterio e prudenza. Come l’Italia, assolutamente sì, nonostante le tante critiche che potrebbero essere mosse al Governo in carica in tema di politica economica. Ma non è questa la sede.

Per questi motivi se il Covid-19 fosse stato gestito come nel nostro Paese, con le tantissime variabili da mettere in mezzo ovvio, forse oggi potremmo essere possibilisti allo svolgimento delle Series mondiali nel prossimo autunno. Siamo praticamente ad agosto e abbiamo visto sulla nostra pelle che una reale Fase2 è possibile solo a determinati indici di contagio e quando la curva dello stesso è scesa dopo almeno un mese e mezzo dal famoso “plateau” delle positività. Basta vedere uno dei tanti grafici sul web per vedere la progressione ascensionale dei contagiati e degli attivi mentre corrono a velocità ridotta i guariti .

Cosa significa? Se la curva non si appiattisce e non si pongono misure in tutto lo Stato a livello federale e quindi generale, ci vorranno ancora mesi affinché il Covid-19 sparisca da solo. Ma anche se si dovesse imporre un lockdown rigido (ipotesi utopica viste le politiche di Donald Trump a livello generale) ci vorrebbero almeno due mesi, un mese e mezzo per essere ottimisti, per pensare ad una Fase 2. Saremmo a fine settembre con meno di un mese per avere maggiori assicurazioni su eventi di questo tipo.

Il pessimismo vola, tanto per citare un famoso spot tv.
E tra 15 giorni sarà un bel grattacapo per il board Wsop decidere qualcosa di definitivo. Ma siamo davvero fuori tempo massimo per un evento che smuove migliaia di persone.
La speranza è quella di poter prendere un volo per raggiungere i tavoli di Las Vegas ma anche le ultime indicazioni che arrivano dal Nevada su una restrizione ulteriore nell’utilizzo dei dispositivi di sicurezza anti Covid-19 non sembrano andare nel verso giusto.

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