skin

Prime Video rilancia 'Il Vincente' il film sul poker di Luca Magri

08 ottobre 2020 - 09:22

A 4 anni dalla sua uscita Prime Video rilancia 'Il Vincente' il film sul poker di Luca Magri: ecco la trama e la recensione. 

Scritto da Cesare Antonini

Il film è del 2016 ma in questi giorni Prime Video sta facendo una pubblicità battente e lo ha riproposto all'attenzione dei social e di noi appassionati di poker. La pellicola è "Il Vincente" e il regista e attore protagonista è Luca Magri. Sono tanti i film che all'uscita, magari, non hanno riscosso successo ma poi sono diventati cult in un men che non si dica dopo 4-5 o anche 10 anni. Lo stesso Rounders non ebbe subito la presa pazzesca che poi ha avuto nel nostro settore nonostante l'ottimo cast con un Matt Damon imberbe tra gli altri. Ovviamente da qui a dire che "Il Vincente" sarà il Rounders italiano ce ne passa. I poker player l'hanno già visto e se n'è già parlato in questi anni. Sarebbe già diventato un successo. Ovviamente il gioco è visto nella sua accezione negativa e maledetta e, rispetto ad altri film americani, non c'è il riscatto o l'insegnamento di base che ispira una filosofia positiva per approcciare al tavolo verde. Le atmosfere sono cupe, fumose e le immagini in bianco e nero non aiutano a rendere meno tetra la room in cui si svolgono queste partite private.
Ma, intanto, ricordiamo di cosa parla il film. Ci ripromettiamo, però, di vederlo, e di tornare a scrivere per dare la nostra modesta opinione a livello cinematografico.

Questa la trama. Antonio, giovane scapolo benestante, ama la bella vita e il gioco d'azzardo, in particolare il poker. Suo padre, stanco di mantenerlo e di dover sempre rimediare ai suoi guai, lo costringe a partecipare a un gruppo terapeutico e a trovarsi un lavoro. Fingendo di compiacerlo Antonio continua invece a perseverare nel suo vizio, ormai divenuto patologico. Con la mente obnubilata dall'adrenalina della vincita facile, e convinto di poter fare fortuna, ricerca altre occasioni di gioco oltre la cerchia abituale degli amici di sempre e si unisce a una pittoresca compagnia di balordi. La sua routine viene improvvisamente scombussolata dall'incontro con una stravagante gallerista, Dalia, con cui inizia una romantica storia d'amore. La ragazza non condanna il suo vizio; anzi, incuriosita, si fa introdurre in quel mondo a lei sconosciuto che la travolgerà.

In una recensione di Joker1926 su FilmScoop si legge che "'Il vincente' è una clamorosa parabola di un uomo spavaldo e decadente (sotto alcuni aspetti paragonabile anche al Daniele Dominici di Zurlini), che passa le sue giornate a giocare sui tavoli "pesanti" di poker. Il disegno è portato giustamente all'esasperazione, fra trionfi e beffe atroci, il poker è anche un mezzo per definire la metafora folle delela vita, fra morte e resurrezione".

La trama proposta dalla regia, "è compatta e abbastanza intrigante, in essa si fonde anche un romanticismo strano - prosegue la recensione - la storia d'amore del protagonista, nella prima parte, vive un momento idilliaco, nella seconda fase, si trasforma in un qualcosa di trasversale".
Un messaggio positivo sembra esserci secondo questa recensione: "Il vincente è una poesia sinistra di emozioni e declini spaventosi, un inno contro il gioco d'azzardo scellerato. Un encomio tremendamente parziale e schernitore circa il mondo convulsivo dei players, segue un epilogo infernale. Film di denuncia e di amara verità, non ci sorprende quindi che sia stato lestamente snobbato in Italia, grande paese di piccola mentalità", conclude.

Articoli correlati