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Henry Orenstein, sfuggì all'Olocausto, creò i Transformers e rivoluzionò i tavoli da poker televisivi

24 dicembre 2016 - 10:49

La splendida storia di Hensy Orenstein, ebreo sfuggito all'Olocausto, milionario e creatore dei Transformers e dei tv poker table. 

Scritto da Cesare Antonini

Una storia di vita pazzesca dove il poker è protagonista. Uno dei pochi ebrei polacchi riuscito a sfuggire all’Olocausto diventato il ‘papà’ dei Transformers e che ha trasformato l’hold’em (ripetizione d'obbligo) in un evento televisivo e in un’industria da miliardi di dollari. La sua vita è stata in gioco nel 1942 e, dopo aver vinto la sfida più importante ed essere fuggito al nazismo, ha dedicato la sua vita proprio al gioco. 

Nato in Polonia nel 1923, Henry, come racconta Newsweek, è cresciuto in un ambiente sempre più difficile per gli ebrei. Nel suo primo anno di scuola superiore ha guadagnato una riconoscenza ma gli onori gli sono stati negati proprio per le sue origini ebree. 

Dopo l’invasione tedesca della Russia nel 1941, lui e suo padre erano alla folle ricerca di un nascondiglio in modo che i nazisti non avrebbero potuto scovarli. Hanno speso molti soldi per trovare qualsiasi riparo utile. 
Nel 1942 Orenstein e la sua famiglia si nascose dietro le pareti finte nelle case dei vicini mentre la Gestapo aveva preso la loro città natale e prendendo tutti gli ebrei per deportarli nelle camere a gas di Sobibor. 
I suoi genitori vennero uccisi e capì di non aver nulla a perdere. Henry e i suoi fratelli così come scienziati e matematici, si offrirono volontari per un progetto nazista che scoprirono solo successivamente essere a supporto delle offensive tedesche nella seconda guerra mondiale. 
 
Uscito dalle mille difficoltà e finita la guerra Orenstein divenne milionario grazie all’invenzione del concetto di ‘grocery store dolls’, bambole per i negozi di alimentari. Evve anche l’idea di una bambola con gli occhi lampeggianti e negli anni successivi brevettò almeno 100 progetti. 
Tanti i giocattoli che inventò negli anni Sessanta e Settanta fino alla svolta definitiva della sua ‘carriera’ di inventore di giocattoli: ad una fiera notò una macchina giocattolo che si trasformava in un aereo. Da lì l’idea lanciata alla Hasbro di creare i miti Transformers: “Henry aveva capito che questa idea avrebbe cambiato l’industria dei giocattoli”, ha detto il ceo di Hasbro, Alan Hassenfeld. Da lì la nascita di un prodotto che ancora oggi vive e rivive una nuova era grazie ai blockbuster cinematografici. 
Ma quando la mente è davvero geniale e aperta a qualsiasi tipo di business e pensa in maniera trasversale ecco che un giorno Henry si imbatte nella visione di un torneo di poker in tv. Siamo a metà anni Novanta e Horenstein ha già vissuto 3 o 4 vite diverse. Ma la sua mente è un vulcano di idee e ha un’illuminazione: ecco come rendere più attraente per gli spettatori la visione di gente che si sta giocando i soldi e spesso il sogno di una vita. Perché non far vedere le hole cards, le carte private che i players tengono in mano. Così ha assunto un team di ingegneri per costruire un tavolo da gioco in grado di ospitare piccole telecamere interne per mostrare al pubblico televisivo le carte che prima erano visibili solo ai giocatori, ovvio. Inevitabile accreditare a Orenstein l’esplosione della popolarità dei tornei di poker nel mondo. Se tanti giocatori hanno iniziato a vincere e a frequentare i tavoli di hold’em di tutto il mondo è stato spesso e volentieri grazie ai format tv. In Italia Poker1Mania, quindi POKERItalia24 e tanti altri format hanno avvicinato tantissimi players e reso il poker un gioco fruibile anche dal grande pubblico. 
Tutte le evoluzioni dei tavoli che ora godono di lettori in grado di trasmettere le carte alla regia senza telecamere, sono solo evoluzioni dell’idea geniale di Henry: mostriamo le carte dei players al pubblico. Beh, non  c’è che ringraziare il papà dei Transformers. 

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