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Mario Adinolfi: 'Il poker ha perso la magia delle sue storie'

10 aprile 2017 - 10:53

Mario Adinolfi a ruota libera sul poker e sui grandi eventi live mentre è impegnato al PartyPoker MILLIONS Sanremo da 6 milioni di sterline garantite.

Scritto da Ca

Sanremo - “Il poker ha perso la magia della narrazione e i giocatori non vanno trattati come numeri ma come storie appassionate e affascinanti, altrimenti il settore può anche chiudere e i casinò possono attrarre migliaia di persone che giocano alla roulette o alle slot. Tuttavia ci sono esempi di grandi eventi che hanno ancora un grande successo, allora gli addetti ai lavori cerchino di capire dove sta il problema”. Mario Adinolfi, giornalista, politico, ex parlamentare, personaggio social discusso e produttore di “flame” in quantità industriali al poker non ci rinuncia. Fa capolino in sala stampa durante il PartyPoker MILLIONS di Sanremo e mette in scena una mini tavola rotonda decisamente informale ma, come al solito quando c’è “Marione” di mezzo, densa di contenuti e spunti polemici seppur propositivi.

 
“Sia chiaro quello che dico lo dico in maniera propositiva e non per fare polemica ma qui al casinò di Sanremo (dove Adinolfi ha giocato la Phase 1B del MILLIONS, ndr) giravano numeri di ben altra portata. E’ vero che erano gli anni d’oro del poker ma il confronto è davvero forte. Il poker è in calo? Quello che vedo è che alcuni mega eventi come l’Ept di Barcellona, Monte Carlo, Praga, Las Vegas, i giocatori ci sono e si spostano eccome. Quindi sarebbe bene che molte organizzazioni e molti casinò di domandino perché alcune cose funzionano ancora e altre no”. 
Ma cosa fare allora? “Su schedule, strutture e tecnicismi lascio il compito agli esperti e agli organizzatori. A livello generale mi piace insistere sull’elemento della narrazione delle storie del poker, quelle che ci hanno affascinato e che hanno spinto in tanti agli albori del settore a provare a sedersi ai tavoli d’Italia e del mondo. Abbiamo perso quel senso di raccontare le storie che hanno creato il mito del poker sportivo, dei grandi campioni, dei grandi eventi”. 
Colpa dei media di settore? “Non è colpa dei media di settore anche se il rischio è che a lungo ci si schiacci sulle logiche degli sponsor e degli organizzatori e la comunicazione si appiattisce”. 
Adinolfi già out dalla Phase 1B e anche a Saint Vincent non andò meglio, come mai? “E’ un torneo molto bello e sono anche curioso di volare a Nottingham se non riesco a qualificarmi dall’Italia. Ma in queste Phase bisogna spingere e non giocare chiusi, ha senso accumulare un big stack non si può giocare come un torneo normale per come la vedo io”. 
Ora il MILLIONS, poi Nottingham, poi altri eventi in programma? “Sì, Sanremo e Nottingham poi credo di passare a Monte Carlo e poi credo di non perdermi Las Vegas come tutti gli anni e poi Barcellona che continua ad essere un evento davvero incredibile”. 

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