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Brunato, Poker Director King's: 'Pazzesco lavorare per Leon, con Ips apriamo all'Italia'

19 novembre 2018 - 12:54

Intervista a Federico Brunato, Poker Director del King's Casino di Rozvadov: una porta sull'Italia con Ips e tante novità per i prossimi mesi. 

Scritto da Cesare Antonini

Rozvadov - “Vogliamo diventare sempre più grandi e fare sempre di più. L’obiettivo è l’esaltazione del poker e della logica resort per una room e una casa da gioco a misura di player. Del resto lavorare per Leon Tsoukernik non può che portarti a pensare come lui: un artista che sogna sempre in grande, un perfezionista incredibile e che guarda sempre oltre i risultati che raggiunge. Intanto l’Italia alle ultime Wsop è cresciuta tantissimo come presenze e con Premier Events e Ips vogliamo aprire un canale speciale su Rozvadov per i vostri players!”. Giovane, ambizioso, con le idee chiare ma soprattutto il simbolo del lavoro che premia: è Federico Brunato, italo-ceco diventato Poker Director del King’s Casino e nuovo volto del gaming che conta.

“Ho lavorato otto anni qua a Rozvadov prima come dealer, poi come floorman del cash game e poi mi hanno scelto come direttore della room più importante d’Europa - spiega a Gioconewspoker.it Brunato - per me è stato un battesimo del fuoco visto che il primo grande evento è stata la kermesse di un mese e mezzo tra Wsop Circuit e Wsop Europe. E’ andata bene, però, molto bene. In qualche torneo la tensione era alle stelle ma è filato via tutto liscio visto che i numeri sono stati molto buoni e hanno superato addirittura quelli dello scorso anno. Stiamo crescendo, sempre di più”.

Per quale obiettivo sei stato chiamato? “Come detto l’idea è quella di innovare e crescere sempre di più con nuovi partner e format. Inoltre il lavoro da portare subito a termine è quello di creare un team stabile che lavori fisso qua a Rozvadov. Finora non siamo riusciti a dare continuità e a far crescere uno staff nostro. Io porterò a termine questa mission e sarà un altro elemento che ci consentirà di migliorare”.

A questo punto siamo curiosi: qualcosa si può dire sulle novità del futuro prossimo? “Sull’innovazione stiamo cercando di affinare sempre di più i format - spiega Brunato - ad esempio stiamo pensando a dei tornei con tanti turbo flight così chi vuole può partecipare ad un multi entries senza impegnarsi, però, tutta la giornata. Poi può iscriversi ad altri side o giocare cash o rilassarsi in spa. Si parte il mattino e poi gioca quello che vuole - spiega - come partner la novità è l’arrivo del World Poker Tour che non era mai stato prima a Rozvadov. Avremo tre partypoker Millions proprio da 1 milion garantito e poi le Wsop Circuit a marzo 2019 e a settembre ottobre ripeteremo il festival Circuit e Wsop Europe. Del resto le World Series sono il nostro partner principale e il clou della stagione per noi è proprio il settembre-ottobre quando parte questo grande evento. In ogni caso vogliamo portare i brand più importanti di poker live”.

Gli obiettivi sono ancora più ambiziosi: “La nostra caratteristica principale è che siamo predisposti a fare masse importanti. Possiamo generare tornei da 220 euro con 4mila entries. Nella sala più grande ci sono 85 tavoli ma vogliamo aumentare la capienza di altri 40-60 tavoli per arrivare a 6mila entries. Non come le Wsop Usa ma penso che sia un risultato davvero importante da raggiungere. Il Colossus? Sì, un format del genere che penso di cambiare visto che non tutti apprezzano la formula dei premi in ogni flight. Sono payout molto modesti e i giocatori preferiscono arrivare al day2, giocare la bolla dove molti riescono a crescere molto e dove adottano una precisa strategia, e andare a premio guadagnando un minimun cash che abbia senso”.

Per chi ancora non è stato al King’s forse le parole del Poker Director possono sembrare esagerate. Il livello dei servizi è talmente alto che pensare ad un miglioramento sembra impossibile. Invece: “Stiamo cercando di unire e fondere ancora di più la zona gioco, il ristorante, l’hotel, la zona Spa, la zona fitness, i massaggi. Insomma - prosegue Federico Brunato - il player si deve sentire come a Las Vegas, anzi meglio, e dovrà avere tutto a disposizione e stare a Rozvadov anche per un mese senza avere bisogno di nulla. Pensiamo all’esaltazione definitiva della logica resort. Ma non solo: per chi ha bisogno anche di altro a un’oretta da qui c’è una capitale come Praga da visitare ma anche Plzen o Norimberga e tantissime altre località”.

Appena siamo entrati qui al King’s abbiamo notato un tocco molto marcato di Leon Tsoukernik. Anche se tutto questo è ideato da lui, probabilmente chi non c’è mai stato non può capire che quello che diciamo è verissimo e non banale: “Assolutamente sì, se non ci fosse stato Leon non sarebbe stato così. Lui vende da una vita opere d’arte a personaggi incredibili di tutto il mondo, come Tom Cruise, tanto per fare un nome ‘qualsiasi’. Lui sa come vivere in un certo modo e ha curato tutto quello che c’è qui nei dettagli e col suo gusto. E’ un perfezionista, un sognatore ispirato e cerca sempre di andare oltre quello che è normale e oltre i risultati che raggiunge. Altrimenti non saremmo arrivati a questo livello. Prendete ad esempio la room Fabergé ispirata alle omonime uova che vennero realizzate da una gioielleria ideata presso la corte dello zar di tutte le Russie ad opera dell’artista che gli ha dato il nome. E’ magnifica. Poi le grandi opere d’arte della King’s collection, da Warhol a Kandisky solo per citare i nomi più popolari. C’è un tocco distintivo che rende questa location unica anche per questo, sì, è così”.

 

Ma veniamo al dunque: che obiettivi avete sull’Italia? Qui c’è la Premier Events, l’Italian Poker Sport che fa il suo debutto. Siamo curiosi: “Va subito detto che analizzando i dati definitivi delle Wsop appena andate in archivio, se la maggioranza dei players sono stati tedeschi e i cechi, ho scoperto con piacere che di qualche punto percentuale indietro in terza posizione ci sono proprio gli italiani. Sono venuti in tanti alle World Series ma anche in altri eventi (complice anche la situazione storica mai così drammatica per il live in Italia, ndr) abbiamo notato un incremento. Noi siamo qui per spingere sull’acceleratore e aprire le porte a tutti gli azzurri grazie alla partnership con la Premier Events. Apriamo il paradiso dei resort e del poker ai players italiani. E poi io sono molto legato all’Italia visto che c’ho vissuto fino a 9 anni e poi la mia famiglia si è trasferita in Repubblica Ceca”. Parla perfettamente italiano, Brunato: “Sì i primi anni qui praticamente in casa parlavamo italiano e vedevamo la tv italiana. Poi ci siamo definitivamente adattati”.

Nella chiacchierata interviene anche Antony Angeloni: “Intanto siamo felicissimi di essere qua. Stiamo parlando di qualcosa di ancora più grande per legarci ancora di più con Rozvadov. Intanto stiamo trattando ma potete star certi che se torneremo qui sarà per fare qualcosa insieme di incredibile”. Brunato annuisce.

Un possibile leak che state superando, se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo (non di Fabergè) è la distanza dagli aeroporti giusto? Non sarà che Leon vi costruisce un aeroporto tra qualche mese? “Beh l’eliporto c’è già lo sapete - se la ride Federico - sarà difficile per gli aerei ma  mai dire mai con lui. Intanto stiamo migliorando evento dopo evento le navette mettendo a disposizione più shuttle e più auto per trasportare sempre più persone dalle principali città che sono qui intorno e che abbiamo già elencato prima”.

Parliamo un po’ di poker giocato. In Italia tiene sempre banco la diatriba tra freezout e re entry e i prizepool garantiti. Qual è la vostra visione? “Il freezout lo vediamo bene nei tornei mattinieri. Concordo con voi quando dite che in tanti lo cercano e lo chiedono ma poi non lo giocano. Inutile nascondersi i players preferiscono il re entry e la misura perfetta è un massimo di due bullet. In questo modo riusciamo a generare garantiti enormi e a superarli agevolmente”, conclude Brunato.

 

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