skin

Maria Konnikova a Gioconewspoker: 'Sono migliorata per il poker e grazie al poker'

10 settembre 2019 - 13:42

Maria Konnikova spiega a Gioconewspoker.it il suo momento tra poker, psicologia e i lavori al suo libro di prossima uscita. 

Scritto da Cesare Antonini

Barcellona - Parli italiano? Preferisco l’inglese, so ordinare solo il caffè in italiano. Maria Konnikova era all’Ept di Barcellona dove, grazie a PokerStars, abbiamo potuto conoscere finalmente dal vivo e l’abbiamo potuta intervistare nelle sale del casinò catalano. Stavolta dalla parte dello psicologo ci siamo noi di Gioconewspoker.it. E analizziamo Maria.

Mettiamole ansia: insomma quando esce questo attesissimo libro sul poker e sulla psicologia? “Dopo Barcellona ho pianificato uno stop al gioco perché tra settembre e ottobre ultimo i lavori al libro che sto realizzando sul poker e la psicologia per PokerStars - spiega la Konnikova al Day1b del main event Ept Barcellona - l’uscita, poi, dovrebbe essere prevista nel giro di pochi mesi ma, di sicuro, entro i primi del 2020. Adesso dico basta perché ho giocato tantissimo. Oltre ad averci preso gusto (e anche vincere cifre non proprio irrisorie, circa 300mila dollari, ndr) più giocavo e più raccoglievo informazioni e più mi serviva per capire quello che stavo studiando. Giocavo e studiavo quello che avevo vissuto al tavolo da gioco. Si è innescato un vero e proprio ciclo di vita, poker  e studio e real life che mi ha permesso di comprendere tantissime cose dopo aver investito tantissimo su questa esperienza ovviamente grazie alla room dalla picca rossa”.

Ci siamo visti e conosciuti tra i tavoli di Las Vegas e anche alle Wsop hai ottenuto qualche risultato. Qual è la tua location preferita e quali le differenze tra le tante ottime sedi che hai potuto visitare? “A Las Vegas il gioco è molto differenti e lo sono anche i giocatori. Alle Wsop la maggior parte sono professionisti e tutti sono molto eccitati. E’ un’atmosfera unica. Barcellona, però, è la mia tappa favorita, amo la location dove si gioca, il casinò, il mare, la città e il cibo oltre a tanto divertimento. Sono molto interessanti i giocatori locali ma, in generale la gente europea che ha un modo di fare tutto suo al tavolo. Così come voi italiani: ieri al tavolo ero con una serie di players che gesticolavano e parlavano in maniera divertentissima, sembravano parlare in dolby surround”, scherza Maria.

Detto questo, come mai Barcellona continua a crescere ogni anno nei numeri? Dall’alto delle tue competenze hai capito perché? “E’ il deal ideale, il mood è perfetto e c’è tanto intrattenimento. Tutti noi ambassador vogliamo venire qui e giocare dal vivo e vivere ottime esperienze. Lo schedule, poi, è ottimo ed è ormai perfetto anche se sempre migliorabile”.

Dal nulla, poi, si parla di Sanremo: “Sono entrata tardi nel poker ma ho sentito parlare tanto di quella tappa dell’Ept e credo che, in base a quello che ci siamo detti, penso l’avrei amata quanto Barcellona. Ovviamente sono due città diverse e penso quella sia stata anche un’epoca diversa per il poker (la informiamo sul calo vertiginoso del movimento e della size dei buy in che ora difficilmente potrebbero sostenere costi del genere, ndr) ma mi sarebbe piaciuto tanto vivere quelle giornate”.

Maria ha un forte legame con l’Italia: “Ho visitato Roma, Firenze, Napoli, la Costiera Amalfitana, ma mi manca Venezia e soprattutto la Sicilia. Devo andare il prima possibile. E, sì, è vero, ho imparato la Divina Commedia in italiano perché, anche se lo parlo poco, era giusto capirla nella sua lingua originale, l’unica possibile per apprezzarne il valore”.

Qualche spoiler su ‘The Biggest Bluff’? “E’ un percorso che mi ha migliorata come persona e come professionista. Ho acquisito una visione ancora più forte della vita e di come funziona questo meraviglio meccanismo che è il poker e la vita, ovviamente. Sono migliorata per il poker e grazie al poker”, conclude la Konnikova. La aspettiamo in libreria!

Articoli correlati