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Luca Vivaldi: 'Vi racconto le mie Triton Poker Series dal successo 2019 ai programmi 2020'

17 gennaio 2020 - 13:07

Intervista a Luca Vivaldi, tournament director e manager delle Triton Poker Series, i super high roller di successo mondiale. 

Scritto da Cesare Antonini

Bilancio 2019, programmi 2020 (c'ha spoilerato un programma rewards pazzesco), uno spaccato di un circuito inarrivabile per tanti e le sue sensazioni sulle tendenze del mercato. Sono i punti chiave di una chiacchierata con Luca Vivaldi, eccellenza del poker live italiano e tournament director (ma non solo) delle Triton Poker Series, i tornei high roller partiti dal mercato asiatico e diventati presto di livello mondiale tra Corea del Sud, Montenegro, Inghilterra e chissà quale altre sorprese in ballo.
Partiamo dai bilanci, chiudiamo l'anno, insomma: "Il 2019 é stato a dir poco spettacolare, tantissime soddisfazioni, personali e di team. In primis l'highlight del torneo piú grande della storia che ha raccolto piú di €3 milioni per scopi benefici, ha rotto record di premio piú alto mai assegnato ed è stato lo streaming più seguito di sempre nel globo: in Cina avevamo circa 1.5 milioni di persone connesse a guardare lo stream del tavolo finale, che per il poker é incredibile". Sì, lo è, specie per alcuni paesi come l'Italia e se non c'è il super evento è difficile anche fare molto meno.
E per il 2020? Ieri abbiamo parlato del Player of the Year: "Il 2019 ha visto la crescita delle Triton Poker Series e abbiamo messo uno stampo importante nel mondo del poker, per il 2020 siamo ancora piú ambiziosi, basta guardare il POY System, 2 milioni HKD al Poy é un premio veramente importante".
Come va con i players? Non siete tantissimi visti i buy in e il rapporto umano conta: "I ricordi piú piacevoli di quest'anno sono sicuramente i complimenti di tutti i players che hanno provato l'esperienza di Triton per la prima volta - spiega Vivaldi - a partire dal livello di servizi VIP, strutture, materiali di gioco, setup della poker room, stream. Per tornare alla tua domanda, se un giocatore perde cifre importanti ed esce l'ultimo giorno ringraziando tutto il team del lavoro svolto vuol dire che siamo sulla giusta strada".
Come sta crescendo Luca Vivaldi Td in questi tornei del "Tritone"? "A livello professionale é "challenging" che per me é importantissimo per tenere gli stimoli attivi. Basta pensare solo a dirigere il Triton Million, separare businessmen e pro per 6 livelli, poi fare redraw per avere 50/50 BM e PRO. Peró i giocatori "accoppiati" (chi faceva lo sponsor dell'altro, ndr) non potevano giocare insieme. Un delirio. In piú con la pressione del torneo, non é stato semplicissimo, ma lo rifarei tutti i giorni! Proprio perché è stato sfidante".
Quali sono i players che ti hanno più stupido o quelli con cui hai stretto un rapporto d'amicizia magari? "Amicizia e rispetto veramente con tutti, é un ambiente estremamente rilassato (considerando i buy-in e i premi!) - prosegue Luca - mi hanno stupito veramente tutti, anche dopo anni di Shr vederli battagliare col coltello tra i denti é impressionante.
Mi hanno veramente impressionati i giocatori asiatici regular del circuito che sono sempre considerati fish dagli occidentali. In realtá mettono molte ore di duro lavoro e studio e hanno una passione incredibile per il poker in tutte le sue forme". Altro che "balene" quindi.
Chi ti ha stupito di più comunque in tutto il field? "Stare a fare nomi come Linus, Bryn, Ike, Chidwick, Koon, Dwan, i gemelli Greenwood etc etc..sarebbe banale, sono veramente tutti fenomeni! Farei una lista di 50 mostri sacri e li conoscete già. Poi ci sono businessmen dell'occidente come Jean-Noel Thorel che danno problemi a molti. Sono tutti giocatori che avendo giocato cosí tanti SHR hanno un approccio che un top reg di medi buy-in non avrebbe all'inizio di un torneo da $150k di buy-in".

Le Triton hanno lanciato lo Short Deck, c'è qualche nuova tendenza nel poker che possiamo anticipare? "Lo Short Deck secondo me sta spopolando e lo vedremo sempre di piú anche a buy in piú bassi - analizza Vivaldi - nuove tendenze non so. So, però che si sta facendo tanta polemica sui re-Entry quando in realtá hanno tenuto attivo il mercato. E lo Short Deck si sposa bene con i rientri".
Una polemica piuttosto inutile? "Sì, mi sembra una polemica da keyboard warriors, fossero tutti Freezeout si lamenterebbero dei pochi re entry. E in realtá non sono molti i players a lamentarsi dei rientri. Ovviamente troppi unlimited re-entries nei low-mid stakes sarebbe un'esagerazione. Noi abbiamo tutti i tornei a rientri illimitati, ma é esattamente quello che la nostra clientela vuole. Ovvio che altri operatori avranno fatto avanzate ricerche per capire in che direzione muoversi", conclude Vivaldi.

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