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Angelo Morrone, il medico poker player che gioca coi guanti da sempre

13 marzo 2020 - 17:02

Angelo Morrone: 'Gioco a poker da sempre coi guanti perché l’igiene è fondamentale. Tornare ai tavoli? I prossimi due mesi decisivi per tutti'.

Scritto da Ca

“Mi avrete visto giocare spesso coi guanti. No, non sono un veggente e non avevo previsto la pandemia globale. Tuttavia, se rispettassimo tutti l’igiene e avessimo tutti dei rudimenti di epidemiologia non vivremmo la situazione tremenda in cui siamo immersi oggi. So che non è semplice e speriamo che si possa tornare presto ai tavoli dei tornei di poker live anche se solo tra due mesi avremo un quadro preciso per capire cosa succederà”. Angelo Morrone è un medico che lavora nell’odontoiatria ed è un profondo conoscitore della medicina e anche della psichiatria. Ai tornei EuroRounders l’avrete incrociato ai tavoli in tante location con dei guanti neri, le cuffie rosse e gli occhiali. In effetti sembra quasi che Angelo se l’aspettasse questa emergenza Covid-19. E l’abbiamo interpellato proprio perché player che esercita la professione medica. E lui stesso ci spiega che “tutti i medici hanno conoscenze base di epidemiologia. Anzi, sarebbe bene che tutti conoscessero queste nozioni anche se so che è difficile. In questo momento serve solo buon senso e si può sdrammatizzare ma senza eccedere mentre bisogna essere assai seri evitando la psicosi. In ogni caso, la restrizione dei contatti è l’unica soluzione per rallentare e azzerare l’epidemiologia”. 

Qual è la sua opinione sul coronavirus? “Un caso pazzesco se pensiamo che è partito da 5 milioni di pazienti zero a Wuhan da novembre in poi. Di fronte a situazioni simili difficile essere preparati sul serio. Quando quel medico cinese è morto è stato bistrattato, minacciato, perché una notizia del genere avrebbe messo in condizione gli amministratori di prendere delle decisioni che, come oggi vediamo sulla nostra pelle, avrebbero avuto effetti devastanti a livello di salute e di economia. Cinque milioni di positivi rischiano di infettare tutto il pianeta da soli”. 

E pensare che prima di febbraio neanche in Cina c’era la percezione di quello che stava accadendo: “Io ho vissuto per 5 anni negli anni 2000 tra Pechino e Shangai e due miei amici che avevo sentito per questo caso non avevano la percezione della gravità del fatto. Figuratevi noi a distanza di km. Lo scontro tra potere economico e informazione scientifica è sempre enorme e, non a caso, tutti i virologi sapevano come si sarebbe evoluta la situazione. Ma non condanno nessuno, qualunque scelta avessero fatto i politici sarebbero stati attaccati”. 

Al tavolo ti vediamo sempre coi guanti e sappiamo perché visto che ti conosciamo da molti eventi: vogliamo spiegare a tutti perché? “Faccio l’odontoiatra e il lavoro nel mio studio mi impone un igiene impeccabile. Chips e carte sono un veicolo ideale per germi e, in questo caso, anche virus. Io in bagno mi lavo le mani prima e dopo ma vedo sempre, nei luoghi pubblici, che in molti non le lavano soprattutto dopo e poi con quelle stesse mani toccano cose che tocchiamo tutti, come le chips e le carte da gioco! E non ho mai visto nessuno utilizzare i guanti come me”. 

Per fortuna che la coscienza dei players inizia ad essere importante. In queste ore lo stesso Daniel Negreanu, top player mondiale, ha chiesto di chiudere tutte le room negli Stati Uniti. Come sta proseguendo la diffusione del Covid-19? “Quello che dice Negreanu è vero e il virus si espanderà negli Stati Uniti, a rischio sono le Wsop perché a luglio ci sarà il culmine del contagio. In Europa, invece, è possibile che si chiarisca la situazione.  Un esimio virologo di Harvard ha calcolato quanti infetti avremo nel pianeta. Lui ha fissato una forbice dal 20% al 60% della popolazione. Una forchetta ampia, troppo, e non scientifica, però, visto che non abbiamo ancora i dati statistici. Quando avremo tutti gli estremi per fare le valutazioni scientifiche vedrete che quella percentuale scenderà molto verso il basso. Dovrebbe ridursi anche il tasso di mortalità che va dal 2 al 5”. 

Parliamo ancora del virus perché molte cose che sentiamo dire ad Angelo Morrone è difficile apprenderle nei brevi interventi televisivi: “E’ un virus molto aggressivo ma poco letale. Questo è il nostro punto di forza. Il Covid-19 pare che abbia una vita di 30 minuti: significa che se tu tocchi una porta il virus rimane vivo per mezz’ora su quella superficie e se poi porti a contatto le dita con le mucose ti prendi l’infezione. Mettiamo di trovarci ad un tavolo da poker e tutti dovessimo indossare la mascherina senza rispettare le distanze di sicurezza è probabile che il virus non sia ancora entrato in noi. Purtroppo il Covid ha una fortissima carica virale e un’alta patogenicità e se quando ci togliamo le protezioni non usiamo le dovute precauzioni rischiamo di vanificare tutto. Le sciarpe e i veli di plastica sono utili? Se pensiamo alle mascherine coi filtri attivi che durano dalle 8 alle 12 ore diremmo di no. Se non altro sono barriere, forse inutili, ma rappresentano un qualcosa che si frappone tra noi e il contatto col virus. Anche guanti e occhiali possono funzionare”. 

Quando potremo tornare ai tavoli? “Difficile fare previsioni. Nei prossimi due mesi fino alla fine di aprile avremo i dati per fare proiezioni concrete, come accennavamo sopra. Potremmo sapere per quanto dovremmo tenere una massima allerta. La preoccupazione più grande è che il virus si sta diffondendo adesso in tutta l’Europa e rischiamo di dover risentire del fenomeno per tutto il 2020. E pensiamo all’Africa dove le strutture sanitarie sono carenti. Rischia di essere un disastro anche se dobbiamo ancora capire la termolabilità del virus, cioè se riesce a sopravvivere a temperature sopra ai 20 gradi. Quindi, dalla Cina al Nord Italia e quindi ai paesi europei e anche nel nostro Mezzogiorno dove dobbiamo ancora capire cosa succederà. Per questi fattori meglio non sbilanciarsi in previsioni affrettate”. 
Come medico come sta affrontando l’emergenza? “Sono in contatto con tanti colleghi. Nel mio piccolo ho ridotto molto gli appuntamenti dando precedenza solo alle urgenze. Ma nel mio studio i pazienti sicurissimi perché sterilizziamo tutto ad ogni seduta e siamo protetti da mascherina, guanti e occhiali. Ora avete capito perché porto sempre i guanti? Il rispetto dell’igiene verso gli altri è fondamentale non solo per noi medici”. Avremmo preferito che tutti l’avessero compreso anche senza questa pandemia ma, tant’è. 

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