Al tavolo da poker continua ad essere un mostro, negli investimenti e fuori dalla sua comfort zone non proprio anche se, stavolta, la colpa potrebbe non essere totalmente sua.
Phil Ivey ha investito nel 2014 una cospicua somma da 1,9 milioni di dollari su un’azienda che produceva cannabis legale a Las Vegas ma la stessa, una ventina di giorni fa, avrebbe dichiarato bancarotta ai sensi del Capitolo 11, norma della legge fallimentare statunitense che consente alle imprese che lo utilizzano una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario.
Nel giugno 2020, il poker pro faceva parte di una causa intentata contro NuVeda Llc e le sue sussidiarie che coinvolgevano altri due querelanti, Shane Terry e Dotan Melach, che reclamavano soldi investiti in un prestito d'affari e una partecipazione nella società.
Quella causa deve ancora essere risolta.
Secondo i documenti del tribunale ottenuti da PokerNews, a Ivey è stata originariamente assegnata una quota del 3 percento in cambio di una linea di credito di quasi 2 milioni di dollari che ha concesso all'azienda. All'epoca, NuVeda ha beneficiato notevolmente del denaro e della posizione finanziaria del 10 volte vincitore del braccialetto Wsop.
"La significativa esperienza commerciale e le risorse finanziarie di Ivey non solo hanno fornito una soluzione a supporto della strategia aziendale di NuVeda, ma hanno anche fornito una prova fondamentale della fattibilità finanziaria a sostegno dell'applicazione, compreso l'importo delle tasse pagate", si legge nella causa.
Il Poker Hall of Famer è stato inizialmente registrato come proprietario dallo Stato del Nevada su tutte e sei le licenze di NuVeda.
Come ha affermato Stein-Sapir, l'importo prelevato sulla linea di credito da 1,9 milioni di dollari è sconosciuto, così come l'importo che è stato rimborsato a Ivey, ma il campione 2022 della Super High Roller Series Europe sta combattendo una battaglia legale per mantenere il suo 3 percento di partecipazione nella società.
Bady e Mohajer rimangono i principali responsabili di NuVeda e delle sue sussidiarie, che possiedono ancora due dispensari sotto il nome di The Sanctuary: uno a North Las Vegas e l'altro nell'area del centro, e si suppone che Ivey abbia partecipazioni anche in quei negozi. Tuttavia, NuVeda ha recentemente dichiarato fallimento secondo il Capitolo 11, il che potrebbe rendere ancora più difficile la riscossione per Ivey.
Come spiega Stein-Sapir, la dichiarazione di fallimento interrompe il contenzioso del tribunale statale e consegna il caso a un giudice fallimentare.
Ivey e Terry sono elencati insieme ad altri due creditori nel deposito del Capitolo 11. I documenti fallimentari indicano che NuVeda afferma di avere meno di 50.000 dollari in attività e tra 1 e 10 milioni di dollari di passività.