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Wsop e Fisco: allarme per i players internazionali? Le Series rassicurano

15 febbraio 2017 - 16:39

Le Wsop rassicurano i players sui problemi che potrebbero derivare dai cambiamenti fiscali dell'IRS negli Stati Uniti d'America. 

Scritto da Ca

Le World Series Of Poker hanno subito rassicurato: "Saremo in grado di rilasciare gli ITIN, l'Individual Taxpayer Ientification Number ai giocatori internazionali presso i nostri eventi al Rio Casino di Las Vegas. E i timori paventati da Russ Fox non pregiudicheranno e non riguarderanno gli eventi Wsop". Tutto dovrebbe rimanere come lo scorso anno: si vincono i soldi, si riscuotono interamente le somme raccolte al tavolo da poker e poi ogni player si regolerà col proprio regime fiscale.


E' stato Russell Fox, un agente fiscale con licenza federale, nonché appassionato di poker live, a segnalare la comunicazione dell'Internal Revenue Service ad un Casino di Las Vegas che, a causa di una disposizione del PATH Act, un nuovo documento economico fiscale Usa, nessuno può emettere ITIN al di fuori dell'IRS stessa: "Presumo, quindi , che tutti i casinò che erano autorizzati dall'IRS ad emettere i moduli abbiano ricevuto questa lettera e che implementeranno la disposizione nella loro policy". Le Wsop, come detto, hanno subito rassicurato che il provvedimento non riguarderà le series.
A dire il vero già lo scorso anno alcuni Casinò (vedi il The Venetian del gruppo Sands) trattenevano il 30 per cento delle vincite. Il giocatore di qualsiasi forma di intrattenimento doveva avere un ITIN autorizzato per riscuotere la somma e poi trasportarla fuori dal casinò. E al Rio questo non accadeva.
Ma Fox continua: "Se si dispone di un valido ITIN e lo avete anche rinnovato, se possibile, questa nuova policy dovrebbe non importarvi. Per tutti gli altri cittadino non americani che normalmente non sono soggetti a ritenuta potrebbe essere tutt'altro che facile". In ogni caso è difficile verificare i propri documenti anche fuori degli Stati Uniti visto che non ci sono sezioni IRS all'estero.
Fox spera che tutto si risolva per il meglio, rispolvera vecchi processi per l'ottenimento del prezioso codice e spinge anche l'AGA, l'American Gaming Association, ad intervenire. Il rischio concreto è che, senza l'ITIN, il casinò si senta autorizzato a trattenere il 30 per cento delle vincite riscosse dai players alla cassa con la possibilità di aprire un lungo contenzioso qualora il codice non arrivi al contribuente extra Usa.
"Auspico che l'interpretazione e la comunicazione Wsop sia corretta ma in base a quello che mi è stato detto credo si sbaglino. Sono certi che avendo rilasciato ITIN in passato, il casinò con cui lavora lo potrà fare anche adesso. Ma IRS non può di certo discriminare da casinò a casinò e consentire ad altri casinò di emettere moduli e autorizzazioni se la PATH vieta questa pratica", spiega Fox.
In generale la questione potrebbe risolversi con qualche rottura in più dal punto di vista burocratico per i players anche se, le nuove tendenze fiscali, sembrano superare questa problematica.
Se da una parte la comunicazione dei dati e la firma dei trattati Italia-Usa non lascia più tanto scampo alle nostre dichiarazioni dei redditi, dall'altro lato della barricata si sta affermando anche in questo caso il principio di non discriminazione in materia fiscale transfrontaliera. Se l'Operazione All In è caduta lasciando liberi di giocare e riscuotere i players nello Spazio Economico Europeo, le ultime sentenze stanno affermando il principio per cui una doppia tassazione vieta anche i trattati fiscali internazionali. Giocare in Usa e alle Wsop presto potrebbe essere come sedere ai tavoli di Italia e Ue.

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