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Il poker live a Vercelli non è azzardo, entro i limiti della Cassazione

27 febbraio 2017 - 16:50

La tabella dei giochi proibiti della Questura di Vercelli non vieta i tornei di Texas Hold'em se giocati entro i limiti della sentenza della Corte di Cassazione 

Scritto da Cesare Antonini
Il poker live a Vercelli non è azzardo, entro i limiti della Cassazione

Si dovrebbe chiarire con l'emanazione della nuova tabella dei giochi proibiti dello scorso 16 febbraio da parte del Questore di Vercelli, la situazione del poker live nel territorio di competenza del funzionario piemontese. E, anzi, quello che vi stiamo per mostrare è un fatto piuttosto epocale visto che è la prima volta che un Questore scrive e specifica su un documento (in questo caso la tabella dei giochi proibiti) le regole per il gioco del poker live così come la Corte di Cassazione ha sentenziato ormai tempo fa.


Nella tabella che i locali di Vercelli sono obbligati ad esporre, infatti, tra i giochi proibiti ci sono anche il Poker e il Texas Hold'em. La grande novità, però, è la specifica che il Questore fa con una nota, l'unica, proprio sulla telesina amata in tutto il mondo: "Il Poker Texano (Texas Hold’em) non è gioco d’azzardo ( da ultimo v. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 23
aprile 2015 n. 1688) soltanto ove lo stesso sia svolto secondo la modalità “torneo” e nel caso in cui sia presente la previsione di quote predeterminate di partecipazione a detto torneo per ciascun giocatore e che esse siano di importo minimo o, comunque, contenuto; e sia altresì prevista:
a) l’assegnazione di un numero uguale di gettoni, di valore solo nominale, per tutti i giocatori;
b) l’impossibilità per essi di rientrare in gioco, una volta esaurita la loro originaria dotazione, acquistando altri gettoni;
c) la preventiva individuazione del premio finale, quasi sempre in natura (e conseguentemente anche della perdita massima per ciascun giocatore, corrispondente alla quota di iscrizione già versata);
d) l’impossibilità di svolgere più tornei o partite nel medesimo contesto temporale".
La deduzione automatica è che, entro questi limiti si può giocare liberamente. E, per la prima volta in tutta la letteratura che abbiamo avuto modo di vedere, vengono scritti, certificati e specificati da una Questura le regole per sdoganare dall'azzardo il Texas Hold'em Poker.
Rimangono tassativi però alcuni limiti come il divieto di re entry e rebuy e l'erogazione di premi in natura.

"Tale strumento persegue una finalità di sicurezza pubblica e di prevenzione perché il divieto mira a impedire l’esercizio di giochi, con le carte o altro, che per la natura aleatoria e non legata all’abilità ma appunto solo “all’azzardo” costituiscono lo stimolo per l’insorgere di attività illecite dovute alla rilevante movimentazione di danaro che finisce per arricchire i promotori dell’attività a danno dei giocatori. In tale ottica diventa altrettanto importante lo scopo di contrastare il fenomeno della ludopatia, reso particolarmente insidioso dalla pratica del gioco d’azzardo", specificano.

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