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Liquidità poker online: l'Italia è pronta davvero, manca la Spagna e si parte

18 aprile 2017 - 11:44

L'Italia è pronta davvero per la liquidità di poker e gioco online e, conclusi i lavori in Spagna, si può partire sul serio. 

Scritto da Cesare Antonini

L'Italia non deve passare al vaglio della Commissione Europea mentre in questi giorni dovrebbe essere la Spagna a procedere con un passaggio ministeriale e poi, forse, spedire il tutto proprio a Bruxelles. Parliamo ovviamente di liquidità internazionale di poker e gaming online e dei Paesi che dovrebbero partire entro la fine del 2017 con il mercato regionale condiviso.
Come procedono le cose? L'Italia ripete da mesi che è pronta e che aspetta solo gli altri stati membri europei dotati di una regolamentazione statale simile alla nostra. E da fonti vicine all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Gioconews.it ha appreso quello che voleva verificare da tempo: il gioco online "dot it" non necessita di modifiche e di passaggi ulteriori in Europa con i canonici tre mesi di stand still, periodo in cui gli altri Paesi possono muovere osservazioni, proposte e critiche a leggi e progetti statali.

Una verifica necessaria visto che il dubbio crescente sembrava minare un po' i tempi fissati nell'agenda dei lavori dei regolatori della liquidità regionale europea.
Quindi come si compone il puzzle? Abbiamo già annunciato l'ok dell'Ue alle leggi francesi e portoghesi che possono mettersi serenamente al lavoro per risolvere alcune problematiche tecniche. Se l'Italia è pronta a questo punto manca la Spagna con un eventuale passaggio in Europa. Dovesse essere necessario uno stand still i tempi slitterebbero da qui a 90 giorni. Entro fine luglio, comunque, tutti dovrebbero essere pronti. Il puzzle si compone di questi quattro pezzi: Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Una buona prospettiva per gli operatori rispetto ad una prima soluzione ristretta tra Italia e Francia, ad esempio. Mentre il sogno rimane sempre quello dell'allargamento al mercato UK intanto è bene cominciare.
Una precisazione sull'agenda dei lavori, pare che l'incontro tra gli operatori potrebbe subire uno slittamento e quello già annunciato. Da giugno a settembre dove, però, si dovrebbe solo affinare il "motore" e cercare di partire tutti insieme.
Ecco, concludendo, l'altro punto che i regolatori avrebbero messo come prioritario: si partirà tutti insieme, in maniera sperimentale certo, ma con un mercato già composto dai paesi che saranno pronti.

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