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Marasco (Logico): 'Liquidità condivisa? Ritardo enorme, doveva partire col bando online'

09 marzo 2018 - 15:52

Moreno Marasco, presidente di Logico torna a parlare di liquidità di poker online condivisa. 

Scritto da Sara Michelucci

"L'Italia da promotrice è diventata causa del rallentamento del progetto di liquidità condivisa. Non è stata ai patti. Come già espresso in precedenza, non mi sarei meravigliato di un ingresso differito per le lungaggini burocratiche tipiche del nostro Paese, ma mai mi sarei aspettato un completo stop; è evidente che sia necessario riavviare una seria interlocuzione, priva di pregiudizi, sulla riforma del poker online". Rincara la dose dopo alcune uscite di qualche settimana fa Moreno Marasco, presidente di Logico, associazione delle concessionarie di gioco online "punto it", in un'intervista per il prossimo numero del magazine Gioco News dove affronta il suo settore a 360 gradi. Impossibile, quindi, non parlare di liquidità condivisa europea dopo lo start di Francia e Spagna e l'imminente ingresso del Portogallo.

Manca solo l'Italia, quindi: "Sarebbe stato auspicabile che la liquidità condivisa fosse rientrata nel 'capitolato' bando online, rendendolo decisamente più attraente per nuove adesioni. Invece da paese capofila ora rischiamo, come detto, non solo un sempre crescente ritardo, ma addirittura un'uscita dal progetto". Accordo firmato proprio a Roma, lo scorso 6 luglio 2017 proprio con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a ospitare il "G4" del poker online europeo.

 

Accordo che, proprio ieri, giovedì 8 marzo, aveva ricordato l'ex sottosegretario all'Economia con delega ai giochi, Pierpaolo Baretta: "Sono comunque lieto delle recenti affermazioni del sottosegretario Baretta, sulla necessità di rispettare il deal. Come già sottolineato, la liquidità condivisa è prevista solo tra alcuni stati europei, pertanto anche le perplessità sollevate da alcuni esponenti politici sui rischi legati a tale iniziativa, hanno poco senso dato che si tratta di stati che operano in conformità alla quarta direttiva antiriciclaggio”, conclude Marasco.

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