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Spagna, più restrizioni che divieto assoluto della pubblicità del gioco d'azzardo

20 ottobre 2018 - 10:26

Divieto di pubblicità in Spagna: il ministro Montero conferma le similitudini col tabacco ma il ban assoluto potrebbe essere scongiurato. 

Scritto da Ca

Non invidiamo i colleghi spagnoli del settore del gambling e, ovviamente, della comunicazione visto che anche nei loro uffici aleggia lo spettro del divieto di pubblicità. L’assimilazione al ban assoluto del tabacco spaventa tutti e in questi giorni si è reso necessario l’intervento di Maria Jesus Montero, ministro della Hacienda del Gobierno de España che pare non abbia tranquillizzato il settore e placato le preoccupazioni degli operatori.
Il ministro ha confermato che la bozza che stavano preparando verrà modificata, come temuto. “La adatteremo alle questioni legate alla limitazione della pubblicità per essere omologo ai prodotti del tabacco", ed è proprio quello che temevano tutti.

Ma in Spagna, in linea di principio, poiché il gioco d'azzardo è un'attività legale, il divieto assoluto se non è ancora escluso, sembra meno probabile rispetto alla linea dura dell'Italia. Tuttavia, le aziende dovranno adottare misure aggiuntive per proteggere il consumatore e le restrizioni sulla pubblicità potrebbero essere più severe di quanto inizialmente previsto. Nel sommario dell'intervento raccolto da Yogonet, si osserva che: "La pubblicità negli orari dei bambini, negli eventi sportivi e in qualsiasi ambiente che possa essere un riferimento per la configurazione della personalità sarà vietata, oltre a limitare la possibilità di utilizzare celebrità per promuovere questo tipo di attività.
Si svilupperà inoltre un regolamento per gli operatori di gioco, che dovranno elaborare un piano di azioni che contenga le regole di base di questo gioco responsabile, con la speciale protezione dei gruppi a rischio e con l'obbligo di sviluppare algoritmi che consentano di identificare i comportamenti a rischio nel gioco. Il governo - prosegue la ministra - incoraggerà inoltre tra gli operatori di gioco una politica di responsabilità sociale aziendale che considera il gioco come ciò che è, un fenomeno complesso e cerca di prevenire e riparare gli effetti negativi che possono verificarsi.

Infine, gli operatori online assegnano una percentuale della raccolta a iniziative preventive, aiuti alle associazioni che si dedicano alla formazione e all'informazione del gioco responsabile e anche campagne di sensibilizzazione o riparazione degli effetti negativi che si verificano con l'attività del gioco".

A parlare anche il portavoce di un'altra associazione con grande rappresentanza nel settore, JDigital, che ha esposto le sue paure alla pubblicazione del decreto: "Vediamo il divieto o la limitazione in eccesso della pubblicità come un passo indietro che va contro le compagnie regolamentate con una licenza e che riguarda la protezione dell'utente prima del mercato illegale perché al momento è l'unica arma differenziale che hanno gli operatori regolamentati in Spagna che vigilano su un gioco responsabile ".
L'industria del gioco è un settore in espansione, che è cresciuto ad un buon ritmo per alcuni anni. La pubblicità che genera si è anche moltiplicata e la sua eccessiva limitazione potrebbe estendere il problema ad altre imprese.

Anche in Spagna le società sportive hanno esposto grandi dubbi. La Football League ha ricevuto una grande iniezione di soldi negli ultimi mesi con la spinta della pubblicità delle aziende di scommesse sportive e, dopo le notizie sull'eventuale divieto, ha inviato una circolare ai suoi affiliati in cui ha avvertito che " Per quanto riguarda la regolamentazione del mercato delle scommesse sportive, è più che probabile che le modifiche apportate influenzeranno il nostro settore ".

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