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Liquidità condivisa poker online: sondaggio spagnolo chiede allargamento ma sicurezza

28 gennaio 2019 - 13:28

Un sondaggio sulla liquidità condivisa dai risultati decisamente positivi: allargamento del mercato e priorità sicurezza. 

Scritto da Cesare Antonini

Se in Italia la liquidità condivisa di poker online non è ancora partita e difficilmente vedrà la luce nei prossimi mesi, nei Paesi europei dove invece si è fatto seguito all’accordo di Roma del luglio del 2017, si inizia a ragionare già su come migliorare il sistema di gioco in questione. 

Sono stati i colleghi di Poker10 a lanciare un sondaggio che ha ottenuto qualche centinaia di voti e che ha offerto spunti interessanti. 

La maggior parte dei players vorrebbe cambiare la tassazione: un ricchissimo 40,36%. A ruota si pensa già ad un allargamento dal .frespt al .com o .uk, insomma: un altrettanto pesante 35,84% con gli utenti che vorrebbero già dopo un anno che hanno goduto di una liquidità decente, passare al mercato ideale e sicuramente più vasto. 

Un sorprendente 15,96% ha chiesto di evitare l’accesso a giocatori di paesi non regolamentati. Una bella conferma che il messaggio di legalità e tutela dei consumatori sia arrivato a destinazione. La voglia di avere maggiori field, più tavoli, più tornei, premi più grandi sembra non poter prescindere da un alone di sicurezza che è evidentemente alla base del deal a 4 di luglio al quale, però, non ha più dato seguito l’Italia. Una bella notizia, questa, non c’è dubbio. 

Un altro 4,22% va sempre verso la riduzione della pressione fiscale finalizzata alla diminuzione della rake mentre un 2,11% chiede qualche modifica ai prezzi dei tornei e ai limiti dei tavoli cash. 

Il tema della pubblicità del gioco online è relegato ad un 1,2% confermando come il problema del Gambling non è il divieto dell’advertising ma, semmai, la sostenibilità del gioco stesso e della sicurezza in game. 

Solo lo 0,3%, poi, non cambierebbe proprio nulla. 

Indicazioni importanti che arrivano da due mercati maturi ma, di sicuro, meno anziani ed esperti del nostro che, non certo per colpa dell’Agenzia dei Monopoli, deve rimanere un passo indietro dopo essere stato modello ed esempio di gioco legale e regolato per anni. 

Sulla scia di questo tema, di sicuro, va seguito il panel di Gioconews.it ad Ice Vox di Londra dove i regolatori europei comunicheranno i dati del mercato condiviso e dove il tema sarà proprio l’allargamento dei confini della liquidità ad altri Paesi. I players hanno scelto quelli regolati ma un allargamento deciso anche al .com. Staremo a vedere.

 

I risultati del sondaggio:

- Cambiare il modello normativo .frespt verso il .com (35,84%)  

- Cambiare la tassazione del gioco. (40,36%)  

- Evitare l'accesso a giocatori di paesi non regolamentati. (15,96%)  

- Ridurre la pressione sulle room per abbassare il rake. (4,22%)  

- Modificare i limiti di prezzo dei tornei e dei tavoli cash. (2,11%)  

- Rafforzare la legislazione sulla pubblicità dei giochi online. (1,2%) 4 voti

- Non cambiare nulla. (0,3%)

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