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New Scacco Matto Vignola, la prima udienza: 'No a processi mediatici sul poker live'

30 gennaio 2019 - 15:37

Prima udienza per il caso del 'New Scacco Matto' di Vignola con 65 denunciati per poker live d'azzardo. 

Scritto da Cesare Antonini

"Non siamo delinquenti, non finiremo in galera perché non abbiamo neanche precedenti ma giocavamo a poker sportivo con buoni premi come payout. Noi andremo fino in fondo per essere assolti anche perché, 30 giorni dopo, eravamo già riaperti e il circolo ha lavorato fino alla sua naturale chiusura. Non ci stiamo ai processi mediatici!". Ricordate il caso del circolo di Vignola, il "New Scacco Matto"? Questo è il commento di una parte degli imputati dopo la prima udienza andata in scena ieri, 29 gennaio. Il caso vede ancora al centro delle accuse di gioco d'azzardo per i reati pernali dagli artt. 718, 719 c.p. ben 65 persone di cui 15 organizzatori e gli altri poker player amatoriali, che si erano ritrovati il 18 ottobre 2014 nel club modenese per un 10.000 euro garantito dal buy in di 120 euro ma con buoni spesa come montepremi. Prima di capire com'è andata ricordiamo che le persone erano state denunciate "per avere, a diverso titolo organizzato un torneo di "Texas Hold 'em poker" ali 'interno dei locali deli 'associazione culturale ricreativa "New Scacco Matto" con sede in Vignola (MD) via Prada, 2".


Con le aggravanti di aver commesso il fatto tenendo una casa da gioco e di avere impiegato nel gioco poste rilevanti (Euro 120,00 quota di iscrizione, Euro 10.000,00 in buoni spesa montepremi)".
Com'è andata alla prima udienza? In quindici, come aveva previsto uno dei legali, hanno alla fine pagato una sanzione da 330 euro a testa, una specie di patteggiamento. Gli altri andranno tutti a processo perché l'obiettivo è quello di "farsi assolvere e di non cadere in prescrizione". Prescrizione assai vicina, però, visto che a ottobre 2019 scadono i termini.
Intanto i denunciati sono finiti in una specie di processo mediatico da parte della stampa locale che sottolinea (giustamente) come la quota consentita dal Ministero dell'Interno e poi dalla Corte di Cassazione (anche questo va precisato) sia comunque modesta ma non di 30 euro, come indicano alcuni giornalisti locali. Si può salire anche fino a 50 e, in realtà non esiste nessun regolamento preciso in materia. E se il buy in di quella sera era di 120 euro perché si trascura il particolare fondamentale che, pur essendoci re entry, quel torneo prevedeva buoni spesa in palio per i vincitori?
Un torneo di poker sportivo, tra l'altro regolamentato (ma senza decreto attuativo e regolamento appunto) da una norma primaria con la comunitaria 88/2009 e che non configura l'azzardo specie se ci sono buoni regalo o premi in natura come prize pool.
Piuttosto dura la previsione del carcere per i 15 organizzatori accusati di aver gestito la "bisca" in questione mentre i giocatori rimasti nella vicenda rischiano una sanzione pesante, forse 500 euro.
La speranza è di ottenere l'ennesima sentenza favorevole perché ormai giurisprudenza è piena di questi casi. E la gara per le concessioni di poker live non è stata mai espletata. Un altro motivo spesso usato da avvocati e recepito dai giudici per annullare reati di questo tipo.

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