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Cerro Maggiore (Mi): 'No al poker live perché può favorire la ludopatia'

20 marzo 2019 - 10:16

No ad un circolo di poker sportivo nel comune di Cerro Maggiore. La Giunta: 'Non sosteniamo attività che possono favorire la ludopatia'. 

Scritto da Cesare Antonini

No ad un nuovo circolo privato sportivo di Texas Hold’em poker a Cerro Maggiore. La decisione è stata ufficializzata dalla giunta comunale del piccolo centro in provincia di Milano, con una delibera nei giorni scorsi "a fronte della volontà di non sostenere le attività che possono comportare effetti negativi per la salute e problematiche a livello sociale legate al gioco d'azzardo patologico".
Niente da fare, quindi, per una società che aveva avanzato richiesta di apertura di un circolo sotto forma di associazione sportiva senza scopo di lucro, alla locale amministrazione.
Stavolta le motivazioni di avversione al poker live vanno oltre la lotta al gioco d'azzardo borderline: ricordiamo sempre che esiste una legge che lo Stato non regolamenta da 10 anni e che la Corte di Cassazione prevede, entro certi limiti, la pratica dell'hold'em dal vivo, ma stavolta è un'amministrazione locale a stroncare sul nascere un'attività di questo tipo.

La richiesta era arrivata il 30 gennaio 2019 dalla società Game Paradise srl per una convenzione con il Comune di Cerro Maggiore finalizzata alla definizione di
termini e modalità per l'apertura di un circolo privato sportivo di Hold’Em Texas Poker denominato “Brianza Game Center” in via Turati 70 a Cerro Maggiore; - l'Associazione Sportiva dilettantistica “Brianza Game Center”, senza scopo di lucro ,si prefigge di contribuire allo sviluppo sportivo,culturale e civile dei cittadini,e si propone di “promuovere e favorire la diffusione e la conoscenza e la pratica dell'attività sportiva in genere con particolare finalità e d'interesse al bigliardo, carambola; al poker sportivo, scala quaranta e altri giochi ancora".

Parole che non hanno convinto la Giunta di Cerro nonostante la considerazione che i politici fanno dicendo che "il Texas Hold'em è un gioco alle carte a diversi livelli che prevede scommesse e puntate con vincite in denaro, le cui partite, che possono essere disputate sia live che online, possono durare diverse ore, ragion per cui la partecipazione ad un torneo è diventata una vera e propria disciplina sportiva la cui regolamentazione spetta all'Azienda (Agenzia in verità, ndr) Autonoma dei Monopoli di Stato (delle Dogane in effetti, ndr)".
Pur riconoscendo la valenza sportiva e il fatto che sia legale, la Giunta dice: "Nel nostro paese il gioco d'azzardo ha assunto dimensioni rilevanti considerato il rischio per molti soggetti di sviluppare una vera e propria dipendenza e di poter compromettere l'equilibrio familiare, lavorativo e finanziario fino all'indebitamento".
E quindi citano le varie "norme emanate a livello nazionale e regionale di contrasto alla ludopatia volte a tutelare le fasce più deboli della popolazione quali giovani e anziani prevedendo le distanze dai luoghi sensibili per i luoghi di gioco".
Citata a spanne anche "la prima indagine epidemiologica dell’Istituto Superiore di Sanità sul gioco d’azzardo dove emerge una propensione al gioco allarmante, con il 36,4% della popolazione maggiorenne che ha giocato almeno una volta d'azzardo nei 12 mesi precedenti all'inchiesta, tra i 40 e i 64 anni ma avendo iniziato molto prima, in genera tra i 18 e i 25 anni". Dati normali in un paese in cui il gioco pubblico è regolamentato. Diverso il dato, molto meno preoccupante, dei giocatori problematici che va comunque tenuto sott'occhio e sotto controllo.
Ma per l'amministrazione comunale "rientra tra le azioni dell'ente la prevenzione e il contrasto al gioco d'azzardo patologico e, pertanto la richiesta non è accolta in quanto non si ritiene condivisibile il sostegno di attività che possono comportare effetti negativi per la salute e problematiche complesse a livello sociale legate al gap".
Voto unanime per questa delibera ma che confusione.

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