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Poker live e Dpcm, cosa fare? Ecco tutti gli elementi da valutare per i club

19 ottobre 2020 - 09:41

Ecco tutti gli elementi da valutare per i club di poker live dopo le ultime disposizioni del Governo sul Covid-19. 

Scritto da Cesare Antonini

Il grande rebus del poker live ai tempi del Covid-19 e dei Dpcm. Proviamo a capirci qualcosa per rispondere ai tanti lettori che dirigono o lavorano in una poker room live e che stanno cercando di comprendere il da farsi dopo l'ultimo update delle disposizioni per il contenimento del contagio da coronavirus emanato dal presidente Giuseppe Conte.
Ribadiamo la difficile collocazione dei club in una categoria specifica delle attività economiche vigenti in Italia e la zona grigia in cui, purtroppo e per colpa dello Stato, si continua ad operare. Ma ci sono tante considerazioni da fare pur rimanendo nella visione di base che, nella situazione particolare che sta vivendo il Paese, c'è il rischio che ad un controllo ci sia un'interpretazione negativa e penalizzante di ogni singolo caso specifico. Prudenza massima, quindi, nel valutare se rimanere aperti o no.

POKER LIVE (QUASI) LIBERO - "Nessuno impedisce a noi club di rimanere aperti, specie se hai room senza somministrazione e altre attività. In più manteniamo i tavoli 6max, obbligo di mascherina e sanificazione continua. Siamo consapevoli, però di non essere collocabili in attività specifiche e per questo potremmo essere classificati nel gioco". Fabrizio Basile della Mitch Room di Alessandria continua a giocare e analizza con Gioconewspoker.it la situazione di grande incertezza per il gioco dal vivo. In teoria, in effetti, il poker dal vivo è da considerare sempre un'attività possibile ma con i soliti problemi di legalità e di inquadramento normativo. In questa fase, però, se si verificano anche altre condizioni che elenchiamo successivamente, la teoria potrebbe presto cadere.

SALE GIOCO E SCOMMESSE - Se le sale da poker dovessero essere assimilate a quelle di gioco, slot, Vlt, Bingo e scommesse, i dubbi sarebbero assai pochi: chiusura alle 21 e possibilità di organizzare tornei solo dalle 8 alle 21. Il che significherebbe praticamente una chiusura senza se e senza ma visto che si tratta di una disciplina che si gioca quasi sempre proprio dalle 21 fino a notte inoltrata.

SPORT SENZA CONTATTO E CIRCOLI SOCIALI - Riprendendo il focus sui club di Milano e, in particolare sul leader della Lombardia, l'Imperium Room, sono altri due gli aspetti da valutare. Se si dovesse ricomprendere poker nelle discipline sportive la libertà di azione (al di là del passaggio di carte e chips che si risolve parzialmente con una sanificazione continua delle mani di dealer e players) sembra essere massima. E ribadiamo l'inquadramento della room milanese così come tante altre: società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata che si pone da sempre l’obiettivo di organizzare e promuovere eventi sportivi dilettantistici, senza contatto fisico tra i partecipanti. Sembra piuttosto chiaro che, in questo caso, il live si smarca dalle chiusure.
Una categoria di riferimento per il live è sempre quella dei circoli sociali e culturali dove si gioca a carte. Ovviamente con le dovute differenze tra un torneo di Briscola ed un main event di Texas Hold'em o Pot Limit Omaha, nel Dpcm non ci sono indicazioni a riguardo e questo rappresenta un elemento a favore dell'apertura.

LA VALUTAZIONE DELLA SITUAZIONE SANITARIA E LE ORDINANZE REGIONALI - La Lombardia (e anche la Campania anche se stiamo approfondendo la situazione nella regione di De Luca) ha avuto pochi dubbi visto che i livelli di contagio sono altissimi. Si rischia anche in Piemonte e Veneto ma non sottovalutiamo il Lazio e altre regioni in cui i numeri crescono e continuano a farlo. I club devono decidere caso per caso, purtroppo, visto che, da aggiungere a tutte le variabili sopra esposte, c'è la situazione sanitaria e del virus a scavalcare perentoriamente qualsiasi cavillo giuridico e normativo. Quindi, se i casi aumentano e governatori e sindaci hanno indetto coprifuoco o ordinanze ancor più restrittive del nuovo Dpcm di Conte. I presupposti per rimanere aperti, a quel punto, sarebbero davvero minimi.

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