Poker live fermo ormai da mesi sul territorio nazionale italiano e controlli molto serrati su tutti i circoli privati del territorio che hanno portato a molte sanzioni e chiusure delle sale con le conseguenti denunce collegate. I casinò sono chiusi ormai dal secondo lockdown, molto prima di tante altre attività economiche e i club principali d’Italia allo stesso modo con la serranda tirata giù per rispettare le regole imposte dalle norme anti-Covid-19 e dai vari Dpcm cel Governo. Ma la domanda è: quando si prevede la riapertura e la riorganizzazione di un torneo di poker o di qualche tavolo cash game?
In linea generale, come analizza Gioconewscasino.it, le tre Case da gioco italiane si stanno muovendo in modo coordinato di fronte alla crisi causata dalla lunga e forzata chiusura: in un documento comune, hanno chiesto al Governo e al Parlamento di mettere in atto, ragionevolmente entro metà gennaio, interventi urgenti di ristoro e una rapida riapertura per evitare il tracollo.
A renderlo noto è stato l’assessorato dell’Istruzione, Università, Politiche giovanili, Affari europei e Partecipate della Regione Valle d'Aosta, dando seguito a quanto era stato concordato nel corso della videoconferenza con i rappresentanti delle proprietà dei casinò di Sanremo e Venezia, rispettivamente gli assessori alle Partecipate Massimo Rossano e Michele Zuin.
Ora la palla passa al Governo e questa richiesta fa il paio con il dialogo che le sale da gioco e tutte le associazioni di categoria hanno avviato per studiare nuovamente i protocolli per una possibile riapertura. Nuovamente, è proprio il caso di dirlo, visto che tutte le attività da gioco avevano già esaudito a tutte le richieste di protocolli e misure per contenere il contagio. Specie il casinò di Sanremo che per la poker room ha investito migliaia di euro per i divisori in plexiglass per poi richiudere dopo pochi mesi.
Eppure, come spie l’assessore valdostano Luciano Caveri, “esistono ampie garanzie di sicurezza facilmente verificabili dalle autorità sanitarie e tutte le misure già previste sono una garanzia. È ora di far ripartire le attività e per questo abbiamo deciso un fronte comune, Saint-Vincent, Venezia e Sanremo, con precise richieste congiunte”.
Allo stesso modo le sale slot, scommesse e bingo avevano ottemperato a tutte le richieste e non sono stati individuati e tracciati cluster di contagio rilevanti. Forse nessun caso certificato, addirittura.
Diciamo questo soprattutto per i poker club live che non rientrano specificatamente in nessun codice Ateco ma possono lavorare per analogia giuridica aderendo ai protocolli sia dei casinò che dei circoli privati così come delle sale slot e scommesse e dei locali pubblici.
In chiave poker live l’unica speranza reale è legata al casinò di Sanremo che offriva, prima del lockdown, una programmazione settimanale in totale sicurezza tra plexiglass e mascherine al tavolo. Saint Vincent è di nuovo ferma da un paio d’anni e Venezia, dopo i successi di fine estate, ha di nuovo interrotto le attività. Ovviamente il Covid-19 ha dato il colpo finale. Anche nelle location attrezzate ed evolute come gli Usa, in alcune case da gioco il casinò è quello che è ripartito per ultimo.
Per i club è auspicabile un ritorno alla totale normalità o comunque alla riapertura a qualcosa di simile ad una “zona gialla”. Ma col coprifuoco c’è poco da fare per tutti visto che i tornei settimanali e in genere sono prettamente attività notturne.
Difficile fare pronostici. C’è chi crede se ne possa parlare solo tra metà marzo e i primi di aprile. Le aperture al dialogo sembrano assai positive e ci nutrono di speranze. Ma se non si prevedono ristori adeguati non è possibile rimanere chiusi fino a marzo. Per questo crediamo che, alla fine, nella prima metà di febbraio qualcosa si potrebbe davvero concretizzare.