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Poker online e RdC: 5 'furbetti' anche a Torino ma restano i dubbi sui calcoli della Gdf

21 gennaio 2021 - 11:58

La Guardia di Finanzia di Torino scova altri 5 players online che percepivano indebitamente il Reddito di Cittadinanza. 

Scritto da Ca

Ancora top grinder o Gambler che percepivano indebitamente il Reddito di Cittadinanza. Stavolta è la Guardia di Finanza di Torino, a scovare ben 7 persone, all’esito di un’indagine di polizia economico-finanziaria volta al contrasto delle indebite fruizioni di prestazioni sociali agevolate, in collaborazione e sinergia con l’Inps.  La denuncia è arrivata, quindi, a 7 giocatori, tutte residenti nelle Valli di Lanzo e nel ciriacese, che hanno percepito il sussidio senza averne diritto.

“In particolare, all’esito degli accertamenti svolti dai Finanzieri della Tenenza di Lanzo Torinese è emerso che cinque soggetti, simulando una condizione di povertà non corrispondente al vero e dichiarando falsamente il possesso di esigue risorse finanziarie sui loro conti correnti, erano, invece, accaniti giocatori d’azzardo, soprattutto sulle piattaforme di gioco online, dediti a puntare cospicui importi non congrui rispetto alla loro dichiarata situazione di indigenza. Si pensi che, mediamente, le suddette persone hanno “sfidato la sorte” al gioco movimentando, complessivamente, somme di denaro fino a 100 mila euro”, spiegano le fiamme gialle. Siamo, però, alle solite: abbiamo già analizzato come al momento della presentazione della domanda per il sussidio conta la “fotografia” della propria posizione patrimoniale. E’ vero che nel bilancio annuale di un giocatore il turnover delle giocate può arrivare anche a 100mila euro e, come abbiamo visto in altri casi, anche a 400-500mila euro. Il problema, però, è la disponibilità che si ha al momento nelle casse del conto gioco. Almeno in linea di principio. Dai calcoli che fa la Gdf sembra di capire che per loro conta il movimento globale senza contare depositi, vincite e perdite. Se in quel momento un player ha sul conto gioco 100mila euro è possibile che nell’arco di tempo analizzato sia sotto di 50mila euro o sopra di 1.000. Insomma, andrebbe settato meglio il criterio al di là delle valutazioni che si possono fare di carattere morale: se si accetta il rischio di fare turnover per diverse centinaia di migliaia di euro, perché si richiede il Rdc, misura discussa e discutibile ma che sta aiutando tantissime persone che hanno Isee molto vicini alla povertà assoluta?

Diverso sarebbe il discorso per i soldi prelevati dai conto gioco. Non vanno tassati ma vanno comunque dichiarati perché costituiscono una porzione del patrimonio del contribuente.

In ogni caso i sette percettori del sussidi fino ad oggi hanno indebitamente riscosso quasi 100.000 euro, e sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea per lo specifico reato di cui all’art. 7 del D.L. n. 4/2019, che prevede la reclusione da due a sei anni.  “Le attività poste in essere rientrano nell’alveo della missione istituzionale affidata al Corpo e testimoniano il quotidiano impegno profuso dalla Guardia di Finanza nel controllo sul corretto impiego delle risorse statali attraverso il contrasto alle condotte di illecita percezione di sussidi e contributi pubblici spettanti a cittadini in effettiva condizione economica svantaggiata, che danneggiano i contribuenti onesti, favoriscono l’iniquità sociale e ingenerano un ingiustificato incremento dei costi dei servizi erogati dallo Stato”, specificano le Fiamme Gialle.

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