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Germania, le vincite di poker online possono essere soggette a imposta sul reddito

18 giugno 2021 - 08:16

Il tribunale finanziario di Munster valuta soggette a tassazione le vincite dei giochi di poker online in Germania. 

Scritto da Cesare Antonini

Le vincite dei giochi di poker online possono essere soggette a imposta sul reddito e sul commercio. E’ quello che stabilito il tribunale finanziario di Münster, importante città universitaria tedesca della regione della Vestfalia. Non solo problemi con una legge sul gioco online che rischia di uccidere il mercato, ora anche il Fisco tedesco dà una mazzata clamorosa alla professione dei grinder ma anche ai recreational players che dovessero “shippare” il torneo della vita.

Sì, perché, uno studente ha guadagnato oltre 80.000 euro in un anno nel poker online utilizzando un software. Negli anni successivi ha moltiplicato i suoi profitti ma è entrato nel mirino dell’Agenzia delle Entrate tedesca. I funzionari hanno ritenuto che l'uomo avesse maturato un reddito imponibile da attività d'impresa e ha emesso un corrispondente avviso di accertamento dell'imposta sul reddito e dell'imposta commerciale.

Nel gioco, non era l'elemento del caso, ma piuttosto l'elemento dell'abilità che predominava. E se questo è un passo avanti nel riconoscimento della nostra disciplina, dall’altro mette a repentaglio le disponibilità del player in oggetto. Secondo il Fisco tedesco l’uomo ha anche preso parte alle trattative economiche generali mantenendo un rapporto di prestazione con i compagni di squadra del progetto che andava avanti. Tuttavia, il limite da un puro hobby a un gioco di poker online professionale è stato superato solo dopo un certo periodo di tempo, secondo l’Ade della Vestfalia.

Cercheremo di approfondire il caso ma si pone il problema dello status di professional poker player: se in Italia la condizione attuale per i grinder è ideale, al di là delle opportunità di gioco, essere riconosciuti pro può avere i suoi vantaggi ma anche i suoi contro. In ogni caso, se il tribunale di Münster crede che lo studente abbia lavorato e non giocato, che almeno conteggi sia il reddito ma anche le spese nella conta generale delle tasse che l’uomo dovrà pagare.
Come detto, quindi, non ci si mette solo la pessima legge online che sta per entrare in vigore dal primo luglio e che sembra non verrà modificata, almeno per il momento, ma anche questa pessima notizia che può scoraggiare tanti players tedeschi e farli volare improvvisamente all’estero.

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